I Carabinieri di Rosia li hanno trovati con la refurtiva in auto
SOVICILLE. Ieri (28 febbraio) nella frazione di Rosia, i Carabinieri della locale stazione hanno deferito in stato di libertà due persone, ritenute responsabili – in concorso tra loro – di furto aggravato ed effrazione. Si tratta di un moldavo 22enne, residente a Sovicille nella frazione di San Roccoc a Pilli, ma domiciliato a Rosia, operaio, incensurato, e di un suo connazionale, nato nel 1993, residente a Sovicille, frazione San Rocco a Pilli, operaio, noto alle forze dell’ordine per precedenti di polizia.
I due erano stati controllati dai Carabinieri di rosia, a seguito di una richiesta di intervento al 112, per un vivace alterco con dei giovani del luogo. In quella circostanza, nella perquisizione dell’auto, erano stati rinvenuti degli attrezzi da lavoro, compatibili con l’attività di operaio svolta da entrambi. Nella giornata successiva, analizzando una denuncia di furto, i Carabinieri si sono resi conto che gli oggetti corrispondeva in gran parte a quella vista nell’autovettura perquisita il giorno prima. Ma in quella circostanza non avevano avuto motivi ragionevoli per poterla considerare refurtiva. I due moldavi sono stati rintracciati e condotti in caserma e, nel corso di una audizione informale, li informavano di aver notato gli attrezzi da lavoro del valore di circa 6mila euro e di volerli recuperare per stabilire se si trattasse di refurtiva.
Sotto le insistenti richieste dei militari, i due moldavi li hanno accompagnati nelle campagne di Rosia, dove perfettamente occultato, è stato ritrovato il materiale sottratto nel garage della persona che aveva fatto denuncia. Questi, convocato in caserma, ha riconosciuto il materiale, che gli è stato restituito.