FIRENZE. “A nostro avviso, come più volte ribadito – affermano Marco Casucci e Roberto Salvini, consiglieri regionali della Lega Nord – la normativa relativa agli ungulati è assolutamente zoppa in vari punti. In particolare, i nostri emendamenti, poi respinti dalla maggioranza in Regione, proponevano di estendere la braccata anche nelle zone non vocate; oltre a ciò, sarebbe stato utile, a nostro avviso, che il naturale spazio cuscinetto di cinquecento metri fra l’area vocata e quella non vocata, fosse controllato dalle squadre impegnate nella prima zona. Per di più, le Atc che necessiterebbero di un maggiore controllo da parte della regione, fino ad arrivare ad un commissariamento qualora non svolgessero appieno il loro dovere, dovrebbero, inoltre, tenere conto della biodiversità delle zone non vocate, attraverso l’immissione ed il mantenimento della fauna stanziale che l’avvento del cinghiale e del lupo ha fatto, purtroppo, via via scomparire.”
“Una cosa utile – precisano i rappresentanti del Carroccio – specialmente nelle piccole località, sarebbe anche stato il poter ridurre da diciotto a tredici il numero minimo di persone, necessarie per formare una squadra per la caccia in braccata; se non aumentiamo il numero delle battute di caccia, sarà ben difficile ridurre, in maniera consistente, così come previsto dall’Ispra, il numero di ungulati presenti sul territorio. I capi attualmente presenti sono circa 400.000(come sottostima) e la loro riproduzione annua ammonterebbe a circa 6/700.000 capi. Abbaterne 100.000 è quindi ininfluente, rispetto al numero complessivo. Non bisogna dimenticare, altresì che l’agricoltura toscana è un eccellenza (però non possiamo più produrre vino, dovendo delimitare le vigne con reti elettrificate e neanche cereali, recintando l’intera Toscana…) ed avevamo prospettato interventi più incisivi e mirati per ridurre i danni causati dagli ungulati.”
“Insomma – concludono Marco Casucci e Roberto Salvini – siamo assolutamente certi che dobbiamo e posssiamo fare di più per tutelare equamente e concretamente sia agricoltori che cacciatori; per tale motivo, ci siamo astenuti al momento della votazione”.