COSTONE SIENA-AUDACE PESCIA 70-65
VISMEDERI COSTONE SIENA: Frati 12, Corzani 11, Bonelli 9, Bruttini 20, Manetti 6, Monciatti 6, Nepi 5, Mancini 1, Zani, Giannini, Mini ne, Savelli ne. All. Binella
AUDACE PESCIA: Cempini 16, Mugnai 17, Brogi 7, Keraj 2, Bernardi 13, Niccolai 10, Chiocchetti, Puccinelli, Baragli. All. Santi
ARBITRI: Landi e Spadaro
Parziali: 24-13, 36-25, 47-43
SIENA. Sembra che alla Vismederi stiano già ricercando un vaccino contro i cali di tensione a cui la squadra del Costone in questa stagione è fin troppo soggetta: anche contro Pescia il subdolo virus stava per giocare un brutto scherzo ai ragazzi di PF Binella che dopo avere giocato una prima parte della gara in piena salute, si sono ritrovati nel finale a rischiare grosso, complice anche una disastrosa percentuale ai liberi (12/26, 13/14 quella degli ospiti)) che stava per compromettere davvero tutto. Poi i 2 liberi di Bonelli realizzati a 8 dal termine, hanno assicurato la vittoria, condita anche da una differenza canestri migliore (-4 allandata), il che non guasta in ottica scontro con una diretta avversaria per evitare la zona play-out. Nessun vaccino invece per Duccio Benincasa allettato con febbre alta, e per Catoni, out entrambi. Anche Pescia si presenta a ranghi ridotti (solo 9 a referto per coach Santi) e allinizio sono proprio gli ospiti a soffrire la mancanza di una panchina lunga, con la Costone che invece vola tenendo ritmi sostenuti. E poi grazie alle bombe di Corzani e alle incursioni di Frati, che assieme a quelle di Nepi (una bomba + un assolo), costruiscono il vantaggio senese del +21 al 17 (36-15).
Pescia sembra annichilita, ma è a questo punto che si risvegliano i fantasmi di sempre, la squadra denuncia un calo vistoso e lo 0-8 degli ospiti ha già il sapore di una rimonta. Che puntualmente arriva nel corso del secondo tempo; Pescia, trascinata dalleterno Cempini, spalleggiato da Mugnai e Bernardi, rosicchia punto dopo punto fino al 65-61 del 38′. I Costone, a cui evidentemente non piace vincere facile, si affida allora alle realizzazioni di Bruttini che finalmente inizia a dialogare con il canestro. Il resto è un vero e proprio stillicidio dalla lunetta, con il finale già descritto.