Subito un impegno scottante con il commissariamento di Sei
di Augusto Mattioli
SIENA. Non è stato solo un incontro formale quello del nuovo prefetto di Siena Armando Gradone con i giornalisti. Certo, su alcuni temi è stato sulle generali ma su uno è stato molto chiaro. Riguarda la vicenda della Sei Toscana, gestore dei rifiuti delle province di Siena, Arezzo e Grosseto, oggetto di inchiesta dalla magistratura fiorentina, di cui Raffaele Cantone, il presidente dell’autorità anticorruzione, l’Anac, ha sollecitato il commissariamento.
“Mi sembra – ha sottolineato Gradone – che ci siano tutti i presupposti per andare in direzione del commissariamento. Di fronte ad una proposta autorevole – ha aggiunto – non si può certo rallentare il percorso dell’iter. Ho preso in esame i documenti che mi sono stati inviati dall’Anac”. La decisione dovrebbe arrivare entro qualche settimana. Forse anche nella prossima, vista la situazione.
Per il nuovo prefetto, proveniente da Siracusa, si tratta dunque un esordio molto impegnativo su un tema molto scottante. Gradone ha parlato anche di mafia in relazione alle preoccupazioni espresse da Rosy Bindi, presidente della Commissione antimafia sulla presenza dell’organizzazione in Toscana. “Ero in commissione antimafia. Ne abbiamo parlato – ha detto il prefetto – ma non sono in grado ora di rispondere. E’ troppo presto. In ogni caso è un argomento da seguire con attenzione”. Ma è bene ricordare che a Monteroni l’azienda agricola di Suvignano è stata confiscata anni fa proprio alla mafia…