In riferimento alla rubrica SENZA SCHEMA del 7 febbraio 2017
MILANO. Ho ricevuto in data 11.2.2017 una lettera di diffida dal legale del presidente Petrucci che lamenta il contenuto asseritamente diffamatorio di quanto apparso nella rubrica SENZA SCHEMA in data 7.2. 2017 sotto il capitolo “Passo Falso”.
Questa diffida mi ha profondamente amareggiato anche perché evidentemente non è stato ben interpretato il mio pensiero. Il pezzo in questione, infatti, non ha avuto alcun intento critico nei confronti del presidente Petrucci, a cui mi lega un profondo sentimento di stima, e se tale è stata l’impressione dallo stesso ricavata dalla lettura del mio sintetico pezzo me ne scuso ma vorrei evidenziare quanto segue:
A) La rubrica in questione segue la falsariga di Facebook con l’incipit “Mi piace Non mi piace ” a connotare la notizia. Nel caso in questione l’incipit è “Mi Piace” a sottolineare la condivisione dei comportamenti descritti. Passo falso, infatti, si riferisce non a Petrucci bensì ai presidenti regionali che speravano nel mensile di 500 euro, al quale Petrucci ha detto no. E, infatti, risulta scritto che “non credo che Petrucci nella sua posizione abbia fatto uno scherzetto del genere”… (implicito che la mia convinzione sia espressa dalla conoscenza personale del presidente in tanto anni di amicizia reciproca).
B) Con riferimento alla frase “A proposito, dell’onere e degli oneri del nostro bravo presidente, mi sono informato e mi hanno detto che nell’ultimo anno del suo mandato, gli sarebbero state liquidate 100 mila euro” di certo potevo spiegare meglio la cosa, in quanto la mia intenzione non era certo di adombrare in capo al presidente “pratiche non corrette” ma volevo dare contezza dell’iter burocratico che regola il meccanismo delle spese e delle assegnazioni, ma la rubrica è a capitoletti brevi e non mi consente di esplicitare al meglio il mio pensiero .Anche in questo caso, mi scuso, se la percezione è stata quella di censura nei confronti del presidente considerato che l’affermazione che mi viene contestata riguarda l’anno precedente 2015-16.
Con riferimento all’argomento, all’interno della Fip, per il periodo interessato, si parlava di un budget da 120 mila ai 150 mila, ma fatti un po’ di conti ho ritenuto che un budget di spesa di 100 mila euro, meno dell’1 per cento del bilancio totale, fossero una cifra giustificatissima, ragionevole e non certo iniqua per il volume eccezionale degli eventi che impegnavano il presidente federale nel 2016. Ma ho sempre ragionato sulle sole spese di trasferte e non ho mai scritto o pensato di intervenire in merito ad “alcun compenso, emolumento, indennità e/o diaria in favore del presidente Petrucci” consapevole che nulla è stato mai posto a carico della Federazione Italiana Pallacanestro e del relativo bilancio, né nell’attuale mandato, né nel precedente (2013-2016)” a tale titolo “.
Per essere concreti, nella fattispecie questi gli eventi onerosi ricaduti sul presidente nel 2016:
a) il torneo preolimpico di Torino che è stato un suo faticoso successo personale perché c’erano 4 paesi concorrenti
b) l’incarico di CT a Ettore Messina che lavorava in America
c) il rilancio in grande stile della Nazionale femminile con la partecipazioni ai campionati europei
d) I viaggi e gli incontri per gli advisor e i partner la Tv per il preolimpico torinese
e) L’inaugurazione a Bologna dei locali della Hall Of Fame Italiana
f) l’attività della nazionale a tornei internazionali di preparazione
g) La sua discesa in campo nella guerra politica-tecnica fra la FIBA e l’Eurolega per il controllo delle Coppe Europee nella quale si è schierato con la Federazione Mondiale per avere in cambio sede di Torino e il campo amico; impegno che l’ha portato spesso all’estero
h) varie ed eventuali
Tutti eventi, ribadisco che giustificano abbondantemente il budget di spesa per le necessarie trasferte.
L’unico interrogativo posto, ma senza – ribadisco – alcuno spirito polemico e con educazione riguarda di eventuali regali premio agli atleti azzurri, premi che ritengo personalmente giusti e sacrosanti per il comportamento esemplare sul campo delle nostre squadra azzurre.
E questo per semplice curiosità giornalistica e per capire la comparazione rispetto ad altre discipline.
Inoltre ringrazio per la precisione fornita sulla spesa come presidente nel quadriennio. Non ho mai chiesto conto del triennio precedente questo dimostra la volontà di non voler alimentare casi di costume o polemiche. Mi sono limitato – ripeto – a ragionare sul budget di spesa preventivo e ipotizzare un tetto ragionevole rispetto alla voci. Se l’espressione “Liquidità” è stata infelice, non è ai stata accompagnata da allusioni o supposizioni.
La mia buona fede è confermata dal fatto dalla percezione sul nostro sito Web Sportal.it nessun lettore in questi anni e negli ultimi giorni dopo la pubblicazione in alcun modo abbia interpretato la mia nota come un attacco a Petrucci e alla sua onorabilità. In realtà, la mia intenzione è stata quella di plaudire al suo lavoro diplomatico mai e poi mai criticare la spesa e se questo non è stato correttamente percepito me ne scuso, ribadisco a volte l’estrema sinteticità non aiuta, per cui confermo la mia stima nell’operato e nella correttezza del presidente Petrucci.
La buona amministrazione di Petrucci al CONI non è mai messa in discussione da chicchessia, nè tanto meno da parte mia. Ai tempi in cui era presidente del CONI plaudii alla sua raccomandazione indirizzata alle Federazioni e in particolare alla Fip per abbandonare l’acquisto di un immobile di parecchi milioni per il quale la trattativa era in fase avanzata. Inoltre, gli ho sempre riconosciuto l’amore per la nazionale e la determinazione nel tutelare la valorizzazione dei nostri giocatori , per evitare un campionato in cui gli italiani hanno ormai solo 20 minuti effettivi di gioco. Questo soprattutto quando dalle giovanili starebbero arrivando – dicono – 400 stranieri di formazione italiana. E ho proposto che sia la FIP a riprendersi la gestione del campionato per le croniche conflittualità delle Leghe e edificare una grande riforma. Infine da anno parlava di spending review ed ecco i primi risultati.
Enrico Campana