"Abbiamo dato un mese al Rettore per portare risorse vere al fondo, e arrivare ad una sottoscrizione del contratto integrativo"
SIENA. Ieri mattina si è svolta una seduta di contrattazione sindacale con vari punti all’ordine del giorno. Uno su tutti, la costituzione del fondo per il salario accessorio, con cui si pagano le indennità di rischio e disagio, le responsabilità e l’IMA.
Come ben sapevamo il fondo è irrisorio. Circa 490.000 euro per remunerare i disagi, le responsabilità e l’IMA di 900 dipendenti. Non sussiste la sostenibilità del salario accessorio con queste risorse.
Non ci interessa che il Rettore ci dica che il blocco dei contratti, la crisi del paese o la necessità di togliere dal fondo le somme erogate in eccesso secondo la ricostruzione del MEF siano la causa di tale magro fondo.
Non ci interessa che il Rettore dica che le PEO del 2015-2016 siano la causa di una ulteriore decurtazione del fondo. Le PEO sono un atto dovuto dopo dieci anni!
Ci meraviglia, anzi, che il Rettore non porti in contrattazione una soluzione per destinare soldi al trenta percento che è rimasto escluso, come se i dieci anni per loro non fossero esistiti. Ci si è lavati la coscienza con un’operazione zoppa e si crede di usarla per tenere buono il personale.
Le PEO sono dovute da Contratto nazionale non sono una regalia.
Le PEO sono un diritto delle lavoratrici e dei lavoratori ogni anno vanno assicurate!
Abbiamo chiarito al Rettore che non intendiamo sottoscrivere alcun contratto dove non vi siano risorse vere. Non possiamo continuare a contrattare col bilancino dividendo le briciole.
Non siamo disposti a contrattare in queste condizioni! Se il Rettore aspira a una pacifica e soddisfacente trattativa, procuri le
risorse che mancano, altrimenti troverà l’opposizione della controparte sindacale e dovrà procedere, per la prima volta nella storia dell’Ateneo, con un atto unilaterale del quale si assumerà tutta la responsabilità nei confronti del personale e della opinione pubblica.
Il Rettore continua a dire che il bilancio è solido, l’Ateneo sta meglio, siamo in una fase di rilancio, e allora chiediamo che questo rilancio sia condiviso con il personale contrattualizzato.
Da luglio del 2016 col precedente Rettore, e ora col Professor Frati, ci viene detto che si stanno cercando soluzioni col MEF per reperire risorse aggiuntive. Bene, sei mesi sono anche troppi! C’è urgenza di firmare un contratto integrativo per mantenere i livelli normali dei servizi, per la tenuta lavorativa dell’Ateneo.
Il personale non può più aspettare soluzioni derivanti da viaggi a Roma al MEF che non portano a nulla di concreto, solo chiacchiere per prendere tempo.
Abbiamo dato un mese al Rettore per portare risorse vere al fondo, e arrivare ad una sottoscrizione del contratto integrativo. Risorse vere e certe, altrimenti che se ne assuma la responsabilità il Rettore davanti al personale tecnico e amministrativo della inconsistenza delle promesse elettorali e di come si intendono gestire le relazioni sindacali in questo Ateneo.
RSU d’Ateneo, CISAL, CISL, UIL, USB P.I., UGL