Per Scaramelli ora serve un nuovo modello organizzativo
SIENA. “La localizzazione della Centrale Unica del 118 a Siena nei locali del comando provinciale dei Vigili del fuoco è un ottimo risultato. Non affatto scontato solo pochi mesi fa. Una promessa mantenuta quando in molti erano scettici. Frutto della capacità di realizzare e finanziare oggi idee e progetti che vengono da lontano. Locali nuovi, rinnovati ed adeguati alla funzione, moderni ed accoglienti, così come la localizzazione, sono elementi positivi per Siena e per tutti coloro che vi lavoreranno”. A dirlo Stefano Scaramelli, presidente III Commissione Sanità e Politiche sociali, che interviene sulla centrale del 118 a Siena.
“Adesso però serve – continua Scaramelli – un modello organizzativo in grado di dare risposte reali e in linea con le aspettative della popolazione senese, grossetana e aretina. Un servizio che va armonizzato per dare prestazioni a tutto il territorio, che veda protagonista il mondo del volontariato e che coinvolga medici, infermieri e professioni sanitarie. Elemento cardine, e imprescindibile, del progetto deve essere la presenza radicata dei medici del 118 che accompagnano le ambulanze in tutti i punti periferici e affiancano la loro azione a quella dei volontari e degli infermieri. Laddove per farlo si ravvisasse carenza di personale medico, si dovrà procedere all’assunzione di nuovi professionisti per garantire ovunque lo stesso tipo di servizio. Le mura, pur belle e doverose, da sole non bastano per fare un servizio efficiente. Dobbiamo lavorare per consentire un servizio di eccellenza ovunque, anche nei territori più marginali. L’attività della Centrale unica del 118 manca ancora del completamento di alcune parti e l’auspicio è che entro il prossimo mese si possa tenere l’inaugurazione che servirà a rimarcare la positività di investimenti per Siena, la capacità di essere riuscita ad attrarre un investimento importante sul proprio territorio. L’auspicio è creare un modello organizzativo di alto profilo, inviare il mezzo più veloce sul punto in cui è richiesto l’intervento, ovunque esso sia, anche nel più marginale dei centri dell’area della Sud Est, considerando anche le peculiarità e le difficoltà di collegamento proprie della nostra area, così vasta ed eterogenea, per farla diventare un buon esempio a livello regionale”.