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di Red
SIENA. Ieri, nell’Audizione del Ministro dell’economia e delle finanze, Pier Carlo Padoan, sulla tutela del risparmio nel settore creditizio presso le Commissioni Finanze di Camera e Senato, lo stesso ministro ha avuto buon gioco a prendere in giro i parlamentari, semplicisticamente preoccupati che i soldi dei contribuenti vadano a salvare le chiappe ai banchieri (e ai loro clienti), che hanno procurato i danni alle banche in default in Italia e in particolar modo al Monte dei Paschi di Siena. E anche preoccupati del diverso trattamento riservato a MPS rispetto alle quattro banche fallite lo scorso anno, come se mele e patate fossero la stessa cosa…
Padoan – esiste un video sul sito del Senato per chi avesse perso la diretta – ha dichiarato che per recuperare la fiducia nel sistema bancario bisogna evitare un discredito diffuso, «dannoso» per l’economia. Ha annunciato trasparenza, anche con una black list dei grandi debitori insolventi, ma distinguendo tra «comportamenti sfortunati» e altri «scorretti». Ha dichiarato ancora fiducia nell’azione dei magistrati: “Il governo auspica che la giustizia faccia rapidamente il proprio corso e tutti coloro che hanno provocato danno alle comunità vengano sanzionati”, ben sapendo che le armi spuntate in mano ai tribunali e l’incombenza della prescrizione renderà la sua frase una pia illusione buona per le locandine delle edicole e la disinformazione del regime.
Quindi non dappertutto si deve cambiare il management, se sfortunato: “Il management di Mps – dice Padoan – gode della fiducia del governo. Quando lo Stato entrerà nel capitale della banca sarà nominato un nuovo cda”. Poi esprime «perplessità» sulla lettera della Bce che parlava di 8,8 miliardi necessari invece di 5,5. Ma NON lega le due cose, e lo facciamo noi anche per i parlamentari italiani. Padoan è il ministro del governo Renzi che ha nominato Morelli come amministratore delegato. Quindi si è preso la responsabilità politica e materiale di aver permesso al manager di traccheggiare – invece di richiedere immediatamente la nazionalizzazione della banca – raccontando storie farlocche di Fondi sovrani del Qatar e di Soros e facendo scappare miliardi di depositi da Rocca Salimbeni, così arrecando un danno superiore a quello che già avvenne nel 2014 con Profumo (http://www.ilcittadinoonline. it/economia-e-politica/mps-c- tanto-da-spolpare-con-un- nuovo-aumento-di-capitale/), raccontato in un articolo che definire profetico è quasi un insulto, visto che era semplice da prevedere.
MPS un fallimento di Stato pilotato? Non sta a noi affermarlo; certo è che tutti i piani industriali presentati dal 2010 con Mussari e Vigni, poi dal Tandem Profumo-Viola, infine da Morelli sono tutti stati bocciati, si sono dimostrati tutti superficiali, incompleti, incoerenti (tranne nel chiedere la solidarietà ai dipendenti sul tema esuberi e la perdita secca del 99% del valore delle azioni ad ogni aumento di capitale per i risparmiatori). Tutti piani benedetti da Governi, Banca d’Italia e Consob. Tutti benedetti in prima istanza dalla BCE di Mario Draghi e tutti in seconda istanza bocciati senza mai fornire un vero perché, ed è l’unica cosa giusta che dice Padoan.
Ma l’organismo europeo è tecnico, non politico. E la risposta, che riguarda la gestione politica dell’economia nazionale, sarebbe una risposta politica. Non può la BCE spiegare a Padoan che i nostri governanti siano dilettanti allo sbaraglio o peggio…