SIENA. Facendo riferimento alla risposta dell’Assessore Ferretti in seguito ad interrogazione prot. 81381 ed alle dichiarazioni fatte sulla stampa dal Sindaco di Siena e dal Direttore Sanitario della Ausl Toscana Sud Est Simona Dei, preme precisare quanto segue.
1) Il primo aspetto riguarda il modello gestionale.
L’affermazione, da parte dell’amministrazione comunale, di volere dalla Usl la valorizzazione e la gestione dei percorsi di salute portando a sistema le cose migliori che ciascuna provincia esprime non trova nessuna rispondenza, infatti per ritornare alla questione riguardante la nuova gestione della guardia medica di Siena e Grosseto è bene ricordare che l’organizzazione di un percorso con numero unico 118 dove venivano gestite contemporaneamente emergenze, urgenze con guardia medica e trasporti sanitari era presente solo su Siena. A Grosseto comunque avevano un percorso simile, solo i trasporti sanitari.
Questo modello costruito con fatica permetteva, non solo di rispondere immediatamente in forma adeguata, ma serviva anche come controllo sulla corretta gestione degli eventi e anche del rispetto dei meccanismi normativi, compresi quelli economici, riguardanti il trasporto sanitario.
Va anche ricordato che dalla Centrale Operativa veniva garantito un controllo costante di tutta la fase dell’intervento non solo a tutela dell’utenza, ma anche a tutela degli operatori sanitari, i quali avevano sempre un punto di riferimento che li avrebbe monitorati anche di fronte ad una loro impossibilità a contattare. Per spiegare meglio, era un sistema che, ad esempio, ha eliminato le pressioni e vessazioni compiute verso medici donne in ore notturne. Vicende che in passato hanno prodotto numerosi casi di abusi e che, come abbiamo visto dai media in questi anni, possono succedere anche oggi dove non esiste un sistema adeguato di controllo in costante rapporto anche con le forze dell’ordine. Tra l’altro le conversazioni con il numero 118 sono tutte registrate ed utili per risalire a persecutori o molestatori.
Purtroppo ci risulta che le telefonate ad un call center, come è stato istituito per la guardia medica a Siena e Grosseto, non possa registrare le telefonate per le norme sulla privacy, non essendo un numero di emergenza.
Va precisato invece che ad Arezzo tale modello non esisteva, perché non erano riusciti a costruirlo. Tant’è che fino a qualche anno fa, quando è stato creato un apposito call center, l’utenza chiamava direttamente le guardie mediche con tutte le difficoltà del caso sopra descritte e in mancanza totale di controllo. E’ evidente che quanto affermato pubblicamente dal direttore amministrativo della Ausl Toscana Sud Est Simona Dei, e cioè che tale modello fa parte di una rivoluzione già avvenuta in altre province come Arezzo, non risponde alla realtà. Arezzo è così da sempre, perché non sono stati capaci di organizzare il numero unico 118. Il risultato chiaro a tutti è che in questo caso non ci siamo adeguati al meglio, ma al peggio esistente, costringendo la nostra provincia e quella di Grosseto a tornare indietro di 20 anni.
2) Il secondo aspetto riguarda invece i riferimenti normativi.
Le norme e gli accordi sindacali citati che orientano verso gestioni fra emergenza 118 e urgenza guardia medica, apparentemente separate, non rispondono a verità per le seguenti ragioni.
Siamo ancora in una fase sperimentale derivante da accordi di secondo livello regionali, perché il nuovo accordo nazionale di medicina generale non è stato firmato, e quindi non esiste un atto che imponga questo nuovo tipo di organizzazione, tantomeno alla Direzione della Ausl Toscana Sud Est.
Comunque l’eventuale organizzazione come è stata prevista, cioè in nuovi Ambiti Funzionali Territoriali, non confligge con la presenza di un numero unico di chiamata.
Salvo che non si preveda di ospitare gruppi di medici organizzati in AFT dentro nuove strutture in mano a privati, previste per decongestionare i Pronti Soccorsi nelle città, chiamate Case della Salute, che poi gestiscano tutto, comprese le chiamate dell’utenza, diminuendo un eventuale controllo dell’Ente Pubblico.
Tra l’altro le direttive comunitarie vanno in direzione inversa, tant’è che l’Italia, rispetto ad altre nazioni che l’hanno costituito da anni, sta pagando multe ogni anno per la mancata costituzione del Numero Unico Europeo112 che dovrà essere riferimento per tutti i tipi di intervento a tutela dell’utenza, non solo verso le strutture sanitarie, ma anche verso le forze dell’ordine e i vigili del fuoco. In questo caso siamo di fronte ad un Ente, la Ausl Toscana Sud Est, che è riuscito a scomporre quel poco che già c’era, cioè il numero unico sanitario 118, in tre numeri: per le emergenze, per le richieste di intervento ordinarie e per il trasporto sanitario normalmente programmato.
3) Il terzo aspetto dovrebbe far riflettere di fronte un semplice fatto.
Essere più avanti degli altri, come in questo caso, non deve far paura, anche se siamo zone più deboli rispetto a Firenze o alla Toscana del Nord. Anzi la forza che sta nelle ragioni giuste dovrebbe stimolare a fare le battaglie fino in fondo.
La domanda già posta è: Sindaci, sindacati, Consiglieri regionali Scaramelli e Bezzini, voi che potete incidere, che potete dire la vostra a difesa del territorio, dove siete?
4) L’ultimo aspetto riguarda la Fiorentinizzazione e l’Aretinizzazione del sistema sanitario senese.
il Sindaco dovrebbe spiegare gli attacchi fatti al Direttore Generale dell’Azienda Ospedaliera per l’ennesima fuga verso Firenze di un professionista del nostro Ospedale, e come questo fatto non confermi l’espressione Fiorentinizzazione.
Mentre la seconda espressione, Aretinizzazione, è dimostrata negli atti della stessa Ausl, visto che la Direzione della Centrale Operativa 118 di Siena e Grosseto (quindi territorialmente più vasta e complessa) sia inquadrata come Struttura Semplice, mentre la Direzione di Arezzo rimasta come estensione territoriale la stessa, e che in futuro dovrebbe essere addirittura accorpata a Siena, sia invece una Struttura Complessa!
A Siena, come ha dichiarato criticamente il Direttore Sanitario Simona Dei in risposta alla citata interrogazione, ci sono stati 4 direttori in 5 anni, che potrebbero avere contribuito alla mancata organizzazione attuale. Non dice però che il numero elevato nasce da incarichi ad interim, perché è stato deciso scientemente, forse in previsione di quello che sarebbe successo, di non fare concorsi per Direttore della Centrale Operativa 118 di Siena Unità Funzionale Complessa oggi declassata a Semplice.
Ciò dimostra, se c’era ancora qualche dubbio, dove verranno prese le decisioni: non è Aretinizzazione questa?
Marco Falorni