"Purché sia a tempo", dice il presidente di Intesa San Paolo
ROMA. In una intervista sul Sole 24 Ore il presidente del consiglio di gestione di Intesa San Paolo, Gian Maria Gros-Pietro, dichiara che: “E’ giusto che lo Stato entri nel capitale delle banche in crisi, ma il sostegno pubblico deve essere limitato al tempo necessario per risanare gli istituti di credito”. Per il presidente “è giustificato perché sono uno snodo fondamentale della produzione della ricchezza nazionale, dunque c’è un interesse pubblico. Ma è necessario che una volta entrato, lo Stato prenda realmente il controllo, compia scelte forti ed esca il prima possibile”.
Per evitare il rischio di “entrare in un circolo vizioso: i regolatori si sono impegnati a ridurre la rischiosità delle banche per evitare che andassero a scapito dei cittadini. Ma alzare le asticelle significa allontanare capitali. La salvaguardia della solidità è un obiettivo importante, però se si esagera succede che a parità di capitale disponibile le banche possano fare meno credito. Per aumentare il credito allora serve più capitale, che andrà remunerato con maggiore redditività. Molto difficile vista l’attuale curva dei tassi”.