Il deputato 5 Stelle ne ha per tutti da Renzi al Pd alla Fondazione
ROMA. Il deputato M5S, Alessandro Di Battista, in una conferenza stampa alla Camera ha sparato ad alzo zero: “Noi rifiutiamo la scadenza del 31 dicembre imposta da Mario Draghi” per la ricapitalizzazione di Mps. “Non ci possiamo fidare di Draghi, il presidente della Bce che è stato tanto legato alla Goldman & Sachs, la banca che di fatto ha sostenuto e appoggiato il Sì al referendum costituzionale. Draghi da governatore della Banca d’Italia diede il via libera all’operazione di acquisizione di Antonveneta da parte di Mps, che l’ha pagata 9 miliardi di euro quando ne valeva 3. Le responsabilità del Pd, tramite la fondazione Mps, sono evidenti”.
“Qualche mese fa – ha continuato – Renzi si spinse a dire che Mps era una banca risanata e che investire nell’istituto senese era un buon affare. Da allora il titolo Mps ha perso il 60%. Quale differenza tra il Pd e una banca? Nessuna: il Pd, come molte banche, gestisce in maniera torbida i soldi del finanziamento pubblico? Come le banche che vendono titoli spazzatura, il Pd spaccia prodotti tossici come il Jobs act o la riforma costituzionale”.
“Bisogna fermarli al più presto per questo diciamo che bisogna andare a votare subito. Domani saremo a Siena per un flash mod davanti alla sede di Mps, perché non ci fidiamo di Renzi e del suo ventriloquo Gentiloni”, ha concluso Di Battista. Oltre a Di Battista alla conferenza stampa hanno partecipato i deputati Daniele Pesco e Alessio Villarosa e i senatori Laura Bottici e Carlo Martelli.