...vogliamo un'adeguata rappresentanza dei piccoli azionisti"
SIENA. Nel corso dell’assemblea del Monte dei Pachi di Siena, “la banca ha dovuto ricorrere a una sollecitazione delle deleghe di voto”, per ottenere il quorum per costituire l’assemblea straordinaria, “assicurato per un terzo dai piccoli azionisti. I dati emersi dalle comunicazioni inviate da tutte le maggiori banche richiesti da Azione Mps – associazione che rappresenta i piccoli azionisti dell’istituto – hanno evidenziato che l’attuale capitale del Monte è detenuto per il 55% da oltre 150.000 azionisti individuali.
Da questa situazione – prosegue la nota – emerge “l’indifferibile esigenza del mercato di fornire voce e peso ai Piccoli azionisti associati, come da oltre 10 anni richiesto dal Conapa (Coordinamento nazionale delle associazioni di piccoli azionisti), che raggruppa le associazioni indipendenti che praticano sistematicamente la raccolta delle deleghe”. Monte Paschi, “nonostante le sollecitazioni ricevute e la presenza di un protocollo istituzionale, ha perso anche questa occasione per introdurre modifiche statutarie che rendano strutturale e non episodica la partecipazione assembleare”.
L’assegnazione della tranche junior agli azionisti esistenti, essenziale per garantire il deconsolidamento richiesto dalle autorità, ha indotto Azione Mps a chiedere esplicitamente in assemblea che venga introdotta per il veicolo finanziario di gestione del recupero dell’ingente portafoglio di sofferenze una rappresentanza dei Piccoli Azionisti. Per la prima volta un’operazione di queste dimensioni vede il 55% della tranche più rischiosa trasferita a 150.000 investitori non qualificati, che hanno diritto di essere rappresentati adeguatamente da un organismo di controllo di diretta espressione.