Scatti di dignità che nascondono le lotte intestine alla maggioranza

SIENA. Siena Cambia cerca di lavarsi la coscienza, dopo aver avuto un ruolo decisivo per far vincere a Valentini prima le primarie con Mugnaioli e poi il ballottaggio con Neri, e dopo aver sostenuto acriticamente per anni la giunta forse più inconsistente del secondo dopoguerra. E per far dimenticare il passato se la prende, anche giustamente, con il presidente della Fondazione, ma fuori tempo massimo, dopo aver taciuto, sorvolato o fischiettato in tutte le precedenti occasioni in cui lo stesso aveva palesemente mancato di rispetto al consiglio comunale, e quindi alla città.
La nomina del presidente della Fondazione è stata una scelta infelice, su cui Valentini e il PD senese portano gravi responsabilità, ed altrettanto dicasi per i deputati generali designati dal sindaco. Ma il tardivo sussulto di dignità di Siena Cambia e del contiguo Gruppo Misto non si inquadra nella contestazione, perfino troppo facile ed ormai inutile, verso la Fondazione MPS, quanto nella lotta interna alla maggioranza che, presente da sempre, si è acutizzata dopo l’annuncio di Valentini di voler ricandidarsi.
Dispiace che una parte delle minoranze consiliari si siano prestate a questo gioco. Noi no. Noi manteniamo il nostro ruolo serio e coerente di opposizione, a questa giunta e a tutto l’opprimente sistema di potere imperniato sul PD. Le sue beghe interne la maggioranza se le risolva da sola. La città non può continuare a schierarsi per il meno peggio fra i due mali, è ora di cambiare davvero.
Marco Falorni – Impegno per Siena
Andrea Corsi – L’Alternativa
Massimo Bianchini – L’Alternativa