Forti vendite di subordinati degli investitori retail
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MILANO. Il Monte dei Paschi soffre in Borsa nel giorno in cui si riunisce il cda della banca e in vista dell’assemblea di giovedì (24 novembre) prossimo, con il rischio che non si raggiunga il quorum del 20% per la validità della parte straordinaria, chiamata a votare sull’aumento di capitale fino a 5 miliardi di euro. Per la costituzione della parte ordinaria, invece, non ci sono problemi di quorum e dunque si potrà procedere all’elezione del nuovo presidente al posto di Massimo Tononi, con l’azionista Alessandro Falciai, unico candidato (1,8% del capitale).
Come riferisce Raddiocor: “Continuano le vendite sui subordinati Mps, oggetto di proposta di scambio in azioni da parte della banca. Nella seduta di oggi, in particolare, il calo delle obbligazioni con scadenza settembre 2020 cedola 5,6% ha portato il rendimento a oltre 20%, quota che segna un nuovo massimo storico. I titoli con codice IT054054491 sono arrivato oggi, poco dopo le ore 13, a toccare il prezzo di 62,54 (che porta il rendimento al 20,79%), mentre martedì scorso, dopo la presentazione del piano, avevano toccato un massimo di 80,95 che implicava un rendimento del 12,12%. In discesa anche i bond retail a tasso variabile upper Tier2 maggio 2018 con codice IT435258, che sono una delle tranche più consistenti dei bond emessi e con il loro controvalore di oltre 2 miliardi di euro, rappresentano circa la metà dell’intera offerta del piano Mps. Sulla piattaforma Ddt (riservata agli scambi tra i clienti retail di Mps) risultano in calo di tre punti a 59,5 (che implica un rendimento di circa 37,6%), mentre sulla Reuters vengono quotati a 60/63, per un rendimento al 40,98/36,98%. A vendere sono soprattutto gli investitori retail che seguono la logica “meglio pochi soldi subito, che una cifra maggiore, incerta, più avanti”.“