Meglio pensarci prima, non subite il susseguirsi degli eventi bovinamente
di Freitag von Lautberg
SIENA. Gli asini non si barattano coi poponi, dice un vecchio proverbio… giusto, e nemmeno i bovi!
Sempre ed immancabilmente riguardo tematiche montepaschine, la prima evocazione dei bovi è da attribuire a Colonnino, che in una delle prime interviste fatte per strada da Report ricordò che fino ad allora la Banca (o meglio la Fondazione) avevano provveduto anche alla salute dei bovi del Carroccio del Palio. Prosaico, ma molto più avveduto di molti altri.
Di acqua sotto i ponti e negli abbeveratoi ne è passata molta da quel maggio 2012 e dalle perquisizioni di tre giorni dopo che fecero fare gli occhi grossi come quelli dei bovi ai non pochi senesi completamente ignari.
Qualche mese prima avevano visto per la prima volta scioperare i montepaschini, pervenuti in città, transumanti per il Corso come una mandria di bovi… cosa inedita per la città, mai vista dai tempi dei pascoli (della Maremma, da cui il nome).
Sempre di bovi si andava scherzando nei giorni scorsi nell’apprendere che il piano di Passera non ha attratto l’interesse del management seminuovo; si vede che è vero che solo il pelo – ma non il piano (di Passera) – tira più di una coppia di bovi…
e ora servono nuovi investitori da macellare, o di paesi esteri (azionisti nuovi) o dei paesi tuoi (obbligazionisti vecchi).
E qui casca l’asino …no, scusate: il bove! Anzi, più di uno: sempre tenendo fede ai proverbi moglie e buoi finiranno per essere del paese tuo (nostro); la maggior parte dei capi macellati da una sempre più probabile conversione (baratto) di obbligazioni con le azioni (poponi …chi ce l’ha!) è facile presumere a appartenga a questo paese.
Sebbene le cronache mondane ci riconoscano una certa dimestichezza nello scambio delle mogli (comprese le piazzole di sosta adibite all’uopo in tangenziale) non si hanno esperienze riconosciute o condivise nello scambio dei bovi…
la paura è che parecchi prima di Natale, se li lasceranno barattare coi poponi. O come scherza qualcuno, co’ panettoni.
Meglio pensarci prima, non subite il susseguirsi degli eventi bovinamente; prima di fa il presepe co la capanna, o la stalla… chiudetela prima che i buoi scappino, tramutati, convertiti… ecco; non lo so come si attuerà la magia del Natale… ma non aspettate la Befana: i re magi so andati a cercarli né loro posti ma han detto che non vengono. Mica hanno l’anello al naso… come i tori. Lo hanno chiamato roadshow… io conoscevo il motorshow, quello di Bologna… proposito: la mortadella è di maiale o di bove?
In conclusione: visto che non arriveranno molto probabilmente i cammelli e che d’inverno non è stagione di cavalli, non fatevi prendere al lazo. Non continuate a credere agli asini che volano… rischiate di trovarvi, dopo, a piangere come vitelli.