Gli investitori sono pieni di dubbi. E Intesa: "Solo se ci obbligano"
MILANO. Stamane in Borsa il titolo Mps ha sofferto ed è finito più volte in asta per eccesso di volatilità con scambi sono sostenuti intorno all’1,84 per cento del capitale.
Nonostante che ieri il ceo Morelli abbia rassicurato il cda sull’andamento del road show (dopo gli Usa, toccherà all’Asia), pare che le risposte negative degli investitori alla presentazione del piano siano oltre duecento. Ci sarà più chiarezza solo dopo che saranno date certezze sulla conversione dei bond in azioni, ma dal consorzio di banche che si occupa dell’aumento di capitale non arrivano segnali positivi. Inoltre, la banca ha considerato l’ipotesi di convertire in azioni anche i titoli senior.
E anche per gli analisti di Banca Imi il possibilEe coinvolgimento dei bond senior nel liability management è stato una sorpresa, “ci aspettavamo fosse limitato alle obbligazioni subordinate. E continuiamo a credere che il rischio di esecuzione dell’aumento di capitale sia alto”.
Aggiornamento delle 17,45
Mps chiude a -9,71 per cento e a rincarare la dose ci pensa il Ceo di Intesa San Paolo, Carlo Messina, che afferma che la sua banca non intende contribuire all’aumento di capitale di altri istituti, a meno che non venga obbligata a farlo. “La nostra attitudine è che possiamo farlo solo su base obbligatoria”, ha dichiarato.
L’ex Giulio Sapelli a ruota libera
“Marco Morelli sta facendo il giro delle 18 chiese, ma mi pare che il vento tiri contro”. Per Giulio Sapelli – scrive l’Ansa – il piano di salvataggio di Mps “è molto complicato e molto complesso. Richiede un grande sforzo del mercato per la raccolta del capitale”. E poi c’è “un ulteriore elemento di preoccupazione”, l’ispezione della Bce. “E’ vero che in Toscana si mangia bene – dice – ma se gli ispettori sono lì da maggio può significare anche che qualcosa sta emergendo”.
Sulla conversione volontaria dei bond senior Sapelli ammette che: “E’ un’operazione intelligente, giusta, tecnicamente ineccepibile, che permette di chiedere meno capitale. Ma dimostrerebbe che sono con l’acqua alla gola, che il tempo corre e che sono coscienti di chiedere un capitale superiore a quello che l’andamento attuale del mercato consente”.
E il referendum “Non c’entra nulla. Spero che il Governo continui a fare il proprio lavoro, al di là del risultato. Anzi, Renzi dovrebbe mandare messaggi rassicuranti e dire che, comunque vada, non si dimetterà”.
Banca Mps “continuerà ad esistere anche se l’operazione di Morelli non andasse in porto – conclude Sapelli – Bisogna vedere in quali condizioni, con quali occupati, con quale ruolo. Ci sarà una nazionalizzazione o la trasformazione in banca territoriale con garanzia dello Stato. O prenderà tutto Jp Morgan con qualche azionista arabo”.