"Fises, peraltro, rappresenta una eccellenza ed è tra le società pubbliche del territorio più solide con un patrimonio netto di circa 70 milioni di euro"
SIENA. Il nuovo Testo Unico sulle società partecipate delinea il perimetro entro il quale sarà ancora possibile per gli Enti pubblici costituire nuove società partecipate o continuare a detenere quote o azioni. Certamente la manovra di sfoltimento di tanti enti inutili o improduttivi è ispirata ad un criterio di razionalizzazione della spesa e dell’azione della Pubblica Amministrazione e, in questo senso, è sicuramente positiva. Tuttavia, la disciplina contenuta nel citato Dlgs. 175/2016 rischia, almeno in taluni casi, di creare distorsioni di mercato e perdite di valore per gli stessi Enti pubblici che si vorrebbero efficientare. Nella citata normativa, infatti, non è previsto espressamente che gli Enti pubblici possano detenere partecipazioni in società che svolgono attività tipiche delle c.d. Finanziarie istituzionali, come Fises.
Sappiamo tutti che Fises, società partecipata da Comune di Siena, Provincia, Camera di Commercio e Fondazione MPS, ha rappresentato e rappresenta, almeno dal 2009 ad oggi, un punto di riferimento sano quanto indispensabile per l’accesso al credito di tantissime piccolissime, piccole e medie imprese del territorio. Aziende che da Fises hanno avuto quelle risposte che il sistema bancario, a causa della stretta creditizia e della crisi economica, non riusciva e in parte ancora non riesce a dare loro. Nell’Allegato alla suddetta legge, viene aggiunto peraltro un elenco di società che, eccezionalmente, non sono assoggettate alla disciplina del Testo Unico stesso: tra queste, proprio le Finanziarie istituzionali ma di livello regionale che, di fatto, svolgono attività del tutto simili a quelle di Fises.
Il legislatore, dunque, ha fatto salva la possibilità per i soggetti pubblici di rimanere in possesso di quote o azioni di Finanziarie istituzionali ma soltanto di dimensione regionale, con ciò riconoscendo il ruolo di leva e supporto per lo sviluppo del territorio di queste società, ma ha erroneamente tralasciato di ricomprendervi le poche ma efficienti realtà analoghe, come Fises, di livello provinciale. Fises, peraltro, rappresenta una eccellenza ed è tra le società pubbliche del territorio più solide con un patrimonio netto di circa 70 milioni di euro, che ha concesso credito per oltre 85 milioni di euro negli ultimi sette anni a centinaia e centinaia di aziende, molte delle quali start up e imprese giovanili e femminili. Una realtà, Fises, con un bassissimo tasso di perdite sui crediti concessi, e dunque sana, che rischia, qualora venisse confermato l’attuale indirizzo normativo, di essere venduta, forse svenduta o addirittura liquidata. Nell’attuale disciplina legislativa è prevista peraltro la possibilità che i soci pubblici possano richiedere, con istanza motivata, diretta alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, l’esclusione dell’appplicazione della normativa con l’effetto di poter continuare a detenere le relative quote sociali. Alla luce di queste considerazioni è essenziale che i soci pubblici agiscano nei confronti del Governo per stimolare l’emissione di un provvedimento, secondo la procedura prevista dalla legge, che escluda Fises dagli effetti della citata normativa. Alla nostra specifica interrogazione urgente, presentata all’ultimo consiglio comunale, il Vicesindaco ha risposto riferendo che il Comune e gli altri soci pubblici si sono mossi tempestivamente chiedendo la deroga in questione al Governo e che anche la Regione Toscana, grazie anche al lavoro dei nostri rappresentanti istituzionali di livello regionale e nazionale, sostiene con forza, con una lettera a firma del Presidente Rossi, questa istanza. La Fondazione MPS, invece, ancora non ha risposto alla sollecitazione che mira a dare un chiaro segnale di unità e sostegno nell’interesse dell’economia del territorio. Ci aspettiamo, ovviamente, che la Fondazione, socio privato di maggioranza relativa di Fises, appoggi esplicitamente e con altrettanta forza questa iniziativa garantendo in ogni caso la continuità della sua partecipazione al capitale di questo fondamentale asset economico senese. La qual cosa si dimostra coerente e anche dovuta sulla base della missione e dei documenti programmatici della Fondazione MPS, che attribuiscono valenza strategica alla partecipazione in Fises sulla base del ruolo dalla stessa svolto come leva di sviluppo economico del territorio. E’ necessario, ora come non mai, che tutti gli attori e rappresentanti del nostro territorio agiscano sinergicamente dimostrando attaccamento al destino sociale ed economico senese: la Fondazione MPS, in particolare, come ente esponenziale che ha una chiara missione statutaria in funzione del progresso sociale ed economico del territorio, dovrà dirigere ogni sua azione in coerenza con questi obiettivi. E’ tempo che la Fondazione dimostri la sua capacità di incidere in positivo sui destini delle nostre comunità, perché questa Istituzione, proprio in una fase di dura e prolungata crisi, giustifica la sua esistenza soltanto se assolve a questi compiti.