Non ci sarà appello ammissibile: la storia finisce qui
di Umberto De Santis
SIENA. Il Tribunale federale della FIP ha pubblicato le motivazioni della revoca dei titoli alla Mens Sana basket spa e delle sanzioni comminate ai suoi dirigenti. In particolare
1) la cancellazione dei titoli si basa principalmente sulla infondatezza della posizione finanziaria della Mens Sana, che dal 2011 non avrebbe nessun requisito per poter iscriversi ai campionati, poi vinti, nel 2012 e il 2013. Nel dispositivo di afferma della “sistematica indicazione nei bilanci societari, da parte degli amministratori della Mens Sana, di elementi non corrispondenti alla realtà, oltre a cagionare il dissesto della società stessa, ad incorrere in sanzioni fiscali e previdenziali di rilevante entità ed a consentire la creazione di fondi neri attraverso il meccanismo delle false fatturazioni, determinava, per quanto interessa in questa sede, non solo la retrocessione in nero di somme di denaro che venivano utilizzate per pagare le prestazioni sportive di tecnici ed atleti tesserati con la società, che si presume, non sarebbero stati ingaggiati se fossero state rispettate tutte le normative fiscale e tributarie e sportive, ma soprattutto la falsificazione e l’inesistenza dei requisiti necessari ed indispensabili per l’iscrizione ai campionati”.
2) emerge la consapevolezza del Minucci: “gravi indizi di colpevolezza circa le ripetute violazioni di natura fiscale ed amministrativa nella gestione economica della società” si legge nel pdf linkato a piè di pagina “in particolare nella irregolare predisposizione e redazione dei bilanci societari degli esercizi finanziari fin dall’anno 2006” Secondo il tribunale “erano previste modalità di pagamento di somme di denaro in nero al fine di consentirne l’omessa dichiarazione per poter evadere le imposte, con un meccanismo tale da determinare non solo un indebito arricchimento per sé, ma anche – e per quanto interessa questo Tribunale soprattutto – la presentazione di bilanci falsi che hanno consentito l’iscrizione della Mens Sana Basket a campionati di cui diversamente non avrebbe avuto diritto di partecipare”. Per concludere che “Per quanto riguarda infine il “Fallimento Mens Sana Basket spa”, per responsabilità oggettiva ai sensi dell’art 61 R.G, il Tribunale, dopo l’esame dell’intera vicenda complessivamente valutata, ritiene congrua la sanzione della revoca dei titoli indebitamente acquisiti così come richiesto dalla Procura Federale”.
3) Il Tribunale Federale, quindi, con la sola presunzione che la redazione di bilanci falsi a scopo di personale arricchimento sia sufficiente a dimostrare – senza nemmeno fare due conti – che si facesse nero per pagare giocatori che altrimenti la società non avrebbe potuto ingaggiare, ha privato di cnque titoli la storia della società Mens Sana e l’albo d’oro del basket italiano. Se la presunzione fosse stata formulata di segno opposto? Ma difficile si fa la strada per un ulteriore grado di giudizio perché è mancata la controparte nel primo grado, tanto che i giudici affermano che la memoria di costituzione della Polisportiva Mens Sana 1871 è dichiarata inammissibile” e che “la Polisportiva non possa non considerarsi soggetto terzo rispetto alla società fallita.”
4) L’ultima considerazione fatta dal Tribunale è sul soggetto giuridico legittimato a presentarsi a nome della fallita Mens Sana Basket Spa. come avevamo anticipato nelle settimane scorse, l’unico soggetto ammissibile è la curatela del fallimento che, come nota bene il giudce della FIP, “la (cui) decisione di non costituirsi sia frutto di una legittima scelta “processuale” data da una valutazione negativa del giudice delegato sulla opportunità di partecipare al giudizio.
E’ chiaro quindi fin da ora che non ci sarà appello ammissibile: la storia finisce qui.