di Red
SIENA. Come una telenovela giunta alla 5 miliardesima puntata, la storia s’ingarbuglia intorno al Monte dei Paschi con un nuovo colpo di scena. Sull’opportunità che Marco Morelli tornasse in Mps, si è già detto un mese fa, che ora rischi di doversi alzare dalla poltrona e togliere il disturbo potrebbe essere un’eventualità nemmeno troppo peregrina. La rivelazione della mail di Conti a Morelli, contenuta nella motivazione della condanna al tribunale di Siena dell’ex-presidente della banca, Giuseppe Mussari, è un nuovo coup de theatre in una vicenda che non ne avrebbe affatto bisogno.
Giovanni Conti scrisse a Morelli, che allora era direttore finanziario, responsabile del bilancio Mps, mettendo in guardia sull’operazione Nomura “che nasconderebbe perdite per 200 milioni di euro”. Ciò significa che Morelli (che ha sempre detto di essersi opposto all’operazione Antonveneta), era a conoscenza della maxi perdita. A ciò si aggiunge la multa comminata da Bankitalia a Morelli (ma pagata dal Monte) di 208.500 euro per mancata comunicazione all’organo di vigilanza ed errate segnalazioni di vigilanza. (sanzioni amministrative Bankitalia). C’è poco di segretissimo, dato che le sanzioni sono pubblicate sul bollettino di Bankitalia n. 10 del 2013.
Non crediamo che Morelli si sia dimenticato di questo, forse i suoi mentori non lo sapevano o speravano che non saltasse fuori? Ricordiamo che il fatto riguarda il famoso Fresh, un aumento di capitale riservato a JP Morgan per 950 milioni di euro, effettuato nell’aprile 2008 per l’acquisizione di Antonveneta.
La situazione è grama e c’è anche l’ipotesi che venerdì 14 ottobre, giorno del cda che lo dovrebbe confermare ad, Morelli sia costretto ad andarsene (spontaneamente o spintaneamente) e che tornino in auge Viola e Tononi (dimissionario ma ancora al suo posto).
Possiamo dire che è una colossale “figura di palta” per la banca, per Morelli, per chi ce l’ha messo a forza?
Intanto, pare che Corrado Passera stia lavorando a una proposta alternativa per il salvataggio di Mps, dopo che la sua prima proposta al cda del Monte non è nemmeno stata presa in considerazione. Il manager è in stretto contatto con il fondo Usa Warburg Pincus e altri investitori, con cui sta elaborando un piano che include un aumento di capitale riservato di 2-2,5 miliardi, Secondo alcune fonti, riferisce Reuters, “Sono aperti all’idea di fare un’operazione soggetta a due diligence”.
Ecco cosa scrive Reuters: “La maggior parte degli investitori stranieri, tuttavia, non è disposta a impegnarsi fino all’esito del referendum costituzionale del 4 dicembre. (…) Cogliendo l’opportunità, Passera sta preparando un suo piano, anche se non è affatto certo che Monte dei Paschi si rivolgerà a lui o che il suo schema avrà maggiori chance di successo di quello di JPMorgan, secondo una delle fonti. Un’altra fonte, vicina al consorzio, dice che le banche stanno proseguendo con il piano approvato a luglio e che sono fiduciose del suo successo. Non si conoscono al momento dettagli del piano Passera, ma la proposta di luglio prevedeva un aumento di capitale per 2,5-3 miliardi, la conversione volontaria del debito subordinato (ipotesi entrata in un secondo tempo anche nel piano JPMorgan), oltre alla cessione delle sofferenze”.
Alla prosssima puntata.