Laura Vigni propone un paio di soluzioni
SIENA. Com’è noto, a seguito della nuova ordinanza per la pedonalizzazione della cosiddetta Y storica (Banchi di Sotto, Banchi di Sopra e via di Città) sarà proibito il transito su queste strade anche alle auto di persone disabili, oltre che ai taxi.
Io vorrei far presente che via di Città è in salita e quindi un disabile, soprattutto su sedia a rotelle, non potrà percorrerla in maniera autonoma: quindi sarà off limits. Peccato che i nostri amministratori non hanno considerato che in quella strada si trovano alcuni luoghi aperti al pubblico che non potranno diventare vietati ai disabili: Palazzo Patrizi con gli uffici comunali e la Sala delle Conferenze dell’Accademia degli Intronati e l’Accademia Chigiana, tanto per citare i due più importanti.
Io ho fatto presente all’assessore Maggi che il 3 e il 6 ottobre dovrò recarmi a Palazzo Patrizi per attività dell’Accademia degli Intronati ed ho scoperto che tale problematica non era stata presa in considerazione. Per rimediare mi sarà fatto un permesso straordinario (che ritirerò come da mia richiesta lo stesso pomeriggio del 3 al Palazzo Comunale) per i giorni e gli orari indicati. Insomma un percorso ancora più ad ostacoli per una categoria di cittadini che già ne deve superare moltissimi, in una città che tempo fa fu definita dagli amministratori “amica dei disabili”. Amica? Meglio dire nemica!
Quella che mi è stata proposta è evidentemente una soluzione d’emergenza – che non può essere trovata solo per me ma per tutti coloro che vivono la mia stessa condizione – ma risulta troppo complessa, e imporrebbe ai disabili di programmare con congruo anticipo un passaggio su via di Città e poi di andare a ritirare il permesso.
L’esclusione delle auto dei disabili (ma anche dei taxi cui potevamo far ricorso in alternativa) è stata motivata con il fatto che ne approfitterebbero i parenti sanissimi (ma furbi) di persone disabili che attualmente scorrazzano per la ZTL liberamente. Se questo è vero vuol dire che i Vigili Urbani non controllano e si ammette l’impotenza del Comune nella repressione di questi comportamenti vietati dalla legge. Non mi sembra una situazione sostenibile. Qualcuno potrebbe anche sollevare la questione dell’omissione di atti d’ufficio.
Insomma va trovata una soluzione semplice: o si ripristina la libera circolazione delle auto con disabile a bordo (controllata dai Vigili Urbani) o si stabilisce che basti una telefonata ad un numero verde con poche ore di anticipo per comunicare il transito.
Laura Vigni