Sarà un centro di vita cittadina per implementare la continuità di una tradizione tutta senese
di Lorenzo Croci
SIENA.
La realizzazione di uno spazio espositivo che possa raccontare la pluricentenaria storia del Palio di Siena sembra ormai, quasi, una certezza. Dopo tanti anni – circa 15 -, nei quali è stata espressa più volte la volontà, nonché la necessità, di creare un simile spazio per esporre all’intera cittadinanza e a tutti i milioni di visitatori le peculiarità principali della manifestazione principe della città del Palio, finalmente sono state battute le prime linee del progetto cosiddetto scientifico. La location sarà sempre il Museo Civico, ma non si tratterà più di un museo storico, ma di una vera e propria galleria multimediale e interattiva nella quale saranno allestiti schermi e dispositivi computerizzati e touch che permetteranno, a chiunque, di conoscere tutte le dinamiche che compongono storicamente una delle manifestazioni più belle d’Italia. Oltre all’idea del Museo, sono state scartate anche le vecchie linee guida per la composizione dello spazio espositivo, a favore della promozione di un vero e proprio percorso scientifico. Già, perché la Galleria del Palio – che dovrà sedimentarsi anche su una forte sinergia con tutte e diciassette le consorelle e quindi con tutti e diciassette i musei delle contrade – sarà un vero e proprio percorso, definito scientifico, perché dovrà assolutamente far rivivere ogni minuto il grande pathos che viene respirato da tutti i senesi.
“Un luogo – come ha sottolineato Giuliano Catoni – che non sarà simile al museo di contrada e né dovrà parlare delle stesse. Ma che dovrà riferirsi al concetto di museo diffuso: una rete che passa attraverso la comunità, che si preoccupa di valorizzare sia la città che la festa e che alla comunità dovrà ritornare”. Il Comitato scientifico – composto da Giuliano Catoni, Mauro Civai, Alessandro Leoncini, Pietro Meloni, Davide Orsini, Senio Sensi – ha istituito per la futura Galleria del Palio un “cammino” scientifico composto da due “tratti”: uno cronologico, che presenterà gli avvenimenti storici più rilevanti per l’evoluzione della manifestazione tout court e della città, ed un tratto – per così dire – tematico che affronterà tutte gli argomenti che da sempre fanno da cornice alla festa. Più precisamente, il percorso cronologico spiegherà le seguenti date o anni: 6 dicembre 1208 (anno in cui venne istituita la più antica legge del Comune di Siena nella quale vennero presentate per la prima volta tutte le consorelle); 1255 (istituito capitano del popolo e deciso che anche i capitani delle contrade dovessero far parte del Governo); 1310 (Il governo senese proibì ai membri delle compagnie militari di mascherarsi, di sfilare e di battersi); 1500 (le contrade acquisirono i propri simboli basandosi da un’araldica; le “cacce” vengono organizzate in piazza del Campo e non più lungo le mura; dodici contrade acquistano gli attuali costumi e bandiere); 1656 (dopo alcuni anni di pausa il Palio viene ricorso in piazza, alla tonda, in onore della Madonna di Provenzano); 16 agosto del 1689 (nasce il Palio dell’Assunta grazie alla contrada dell’Istrice); 1802 (dopo tanti anni di pausa, riviene corso il Palio del 16 agosto), e ancora molte altre date storiche.
Oltre a questa rivisitazione cronologica – accompagnata solamente da pochissimi oggetti storici che la Galleria prenderà in prestito dai vari musei delle contrade – l’altro tragitto potrà essere definito tematico. Grazie soprattutto alla profonda conoscenza di Senio Sensi, la futura Galleria offrirà ai diretti interessati informazioni precise circa: le insegne, i colori, l’araldica delle contrade e l’evoluzione avuta nei secoli (cambiamenti scelti o imposti, ingerenza politica e molto altro); evoluzione del corteo storico con individuazione delle precise differenze tra quello del passato e quello contemporaneo; allestimento della piazza; storia del Palio neo comunale ad oggi (suoni del Palio come la Marcia del Palio di Formichi, colonna sonora del corteo storico, ecc..); cambiamenti del regolamento del Palio; evoluzione dei costumi (qualità delle componenti e lavoro di alto artigianato); carroccio ed antiche bandiere; storia del Drappellone (dal Pallium allo stendardo dipinto); cambiamenti degli oggetti del Palio (nerbo, zucchino, spennacchiera ecc..); storia del Masgalano; rapporto sacro e profano (Palii dedicati alla Madonna di Provenzano e alla Madonna dell’Assunta, messa del fantino, messa del cavallo); rituali e divieti dei quattro giorni del Palio; rapporto tra Siena e i cavalli; lessico paliesco (canape, tritello, cencio, parata ecc…).
Da oggi, fino al quindici di ottobre, i lavori di “costruzione” della galleria saranno bloccati, allo scopo di produrre un preciso corpus tematico e storico: “I contradaioli, se lo vorranno, potranno donare – a partire da domani – non oggetti bensì storie, ricordi, emozioni, il loro particolare punto di vista sul Palio, così da trasformarli in documenti multimediali per la Galleria che, oltre ad essere un luogo interattivo, diverrà anche centro di documentazione dove poter visionare materiale video, fotografico, audio e cartaceo, perché siamo convinti che la comprensione sia il passo più importante per la difesa del Palio”. Anche per l’assessore alla Cultura Francesca Vannozzi, la Galleria del Palio dovrà essere un luogo dove presentare la storia della festa letta all’interno della tradizione delle varie feste senesi, compresa la sua organizzazione e le caratteristiche che lo rendono unico: “Uno spazio necessario a far capire la non facile storia della festa a qualsiasi turista e non, a prescindere dalla nazionalità e dall’età. Finalità che nulla hanno a che vedere con i musei di contrada, e che dovranno offrire diversi livelli di lettura e di approfondimento, in un dialogo stretto con le diverse e complementari realtà museali di Siena”.
“I livelli di lettura – ha concluso Bruno Valentini – devono scaturire soprattutto dai contributi che i senesi vorranno offrire, perché i ricordi e le testimonianze che possono giungere dai nostri concittadini costituiscono l’asse portante di quel senso d’identità che porta Siena a configurarsi, grazie anche attraverso il Palio, come modello di riferimento”.
Nello sviluppo futuro, infatti, il Comitato ha già pensato un coinvolgimento attivo delle contrade. “I contradaioli, se lo vorranno, potranno donare non oggetti, bensì storie, ricordi, emozioni, il loro particolare punto di vista sul Palio, così da trasformarli in documenti multimediali per la Galleria che, oltre ad essere un luogo interattivo diventerà anche centro di documentazione dove poter visionare materiale video, fotografico, audio e cartaceo, perché siamo convinti che la comprensione sia il passo più importante per la difesa della Festa”.
Chiunque voglia contribuire alla realizzazione della Galleria del Palio, potrà inviare, entro il prossimo 15 ottobre, il proprio contributo di idee e ricordi all’indirizzo mail galleriapalio@comune.siena.it
“La Galleria del Palio
Breve report del comitato scientifico per la presentazione delle prime linee del progetto scientifico della Galleria del Palio (5 settembre 2016)
Facciamo parte di un comitato scientifico incaricato dal Comune di portare avanti e presentare uno studio di fattibilità per un progetto conosciuto a tutti come “Museo del Palio”. Il comitato è composto da esperti in campo storico, archivistico, antropologico e museologico ed ha risposto in modo positivo alla chiamata del Comune, ritenendo il progetto di grande interesse per la città e meritevole di essere ripreso in modo efficace dopo alcuni anni in cui sembrava essersi arenato.
Le domande alle quali siamo stati chiamati a rispondere sono molte, come quelle che ci siamo posti sin dai primi incontri, tenendo ben presente le esigenze cittadine, il ruolo che le tradizioni e la cultura ricoprono per l’identità senese e cercando di prevedere le possibili restituzioni di un progetto tanto ambizioso.
La prima domanda che ci siamo rivolti può apparire ovvia: perché creare uno spazio, un luogo che parli del Palio di Siena? Perché fare qualcosa che, per molti, corre il rischio di somigliare ad un diciottesimo museo di Contrada? La nostra risposta è stata semplice: questo spazio non deve essere simile ad un museo di Contrada né dovrà parlare delle stesse cose.
Molti sanno che la storia del “Museo del Palio” è lunga, e nel corso degli anni ha potuto contare su un profondo ripensamento, volto a considerare meglio un luogo, a nostro avviso utilissimo ai senesi prima ancora che ai forestieri che vorranno visitarlo.
Il primo ripensamento riguarda il nome. Sin dalle prime riunioni ci siamo resi conto che il nome “museo” era parzialmente corretto, e non rendeva giustizia della complessità di relazioni che esso ambisce a creare. Se abbiamo pensato ad un museo, l’idea che più somiglia a questo spazio è quella del museo diffuso, termine coniato dal museologo francese George Henri Riviere, primo presidente dell’ICOM International. L’idea del museo diffuso è quella di una rete che passa attraverso la comunità, che si preoccupa di valorizzarla e che alla comunità vuole ritornare. I 17 musei di Contrada sono già espressione di un museo diffuso. Noi abbiamo immaginato questo diciottesimo luogo come punto di snodo di queste 17 realtà, ma dove raccontare non la storia delle singole contrade, ma la storia della festa nella sua totalità, ossia la storia di ciò che il Palio è, oggi, ed è stato in passato.
Non pensiamo infatti ad un museo immobile di stampo ormai antiquato, ma ad uno spazio che sia al contempo espositivo ed interattivo, didattico ma anche capace di suscitare accesi sentimenti, grazie anche alle tecnologie oggi disponibili, rivolto sia agli studiosi che ai semplici curiosi.
Il termine che più si avvicina alla nostra idea è quello di “Galleria”.
Questo ci è apparso immediatamente efficace e denso di significato. Rimanda all’idea originaria delle esposizioni artistiche e scientifiche e alla nascita dell’arte per l’arte, del gusto estetico settecentesco. Ma è anche qualcosa di più intenso: una galleria è come un ponte, mette in comunicazione un luogo con un altro, ha lo scopo di connettere realtà vicine ma che diversamente non potrebbero esser raggiunte. La galleria, in senso espositivo, è anche un luogo da percorrere che permette al visitatore di passare attraverso diverse stanze. Ed è questo il modo in cui abbiamo immaginato quella che per noi è la Galleria del Palio: un luogo capace di connettere diverse realtà e, soprattutto, un percorso le cui finestre laterali possano sfociare nei musei di Contrada, come museo diffuso che dialoga nel territorio cittadino.
La Galleria del Palio, a nostro avviso, è utile per molti motivi. Sentiamo tutti, oggi, la necessità di fare chiarezza sulle distorsioni e le interpretazioni superficiali (quando non più spesso vere e proprie diffamazioni) che del Palio di Siena vengono fatte. Al tempo stesso sappiamo che le moderne tecnologie (smartphone, tablet ecc.) ed i social media hanno reso il Palio un fenomeno difficile da controllare. E su questo non occorrono esempi, ben noti a tutti.
Ci siamo chiesti allora cosa fare e ci siamo trovati di fronte a due possibilità: una, peraltro illusoria e sostanzialmente impraticabile, è quella di chiudersi al mondo esterno; l’altra, meno comoda e più ardita, è di raccontare il Palio, con rigore scientifico, con passione contradaiola e con sincerità.
Siamo convinti della bontà del progetto della Galleria del Palio, lo riteniamo uno spazio prezioso e assolutamente positivo, che mira a raccontare il Palio a tutte le persone che ne siano attratte e, al tempo stesso, a costruire una rete territoriale che, come abbiamo già detto, colleghi la Galleria ai musei di Contrada.
Nello sviluppo futuro di questo progetto il comitato ha pensato, infatti, ad un coinvolgimento attivo delle Contrade. I contradaioli, se lo vorranno, potranno donare non i loro oggetti materiali ma le loro storie, i loro ricordi, le loro emozioni, il loro particolare punto di vista sul Palio, affinché queste storie possano essere utilizzate come materiale multimediale per la Galleria.
Infatti essa sarà principalmente un luogo interattivo e multimediale. Abbiamo pensato, in ultimo, ad un centro di documentazione dove studiosi, appassionati, contradaioli, studenti, possano visionare materiale video, fotografico, audio e cartaceo.
La Galleria del Palio vuole essere un luogo capace di spiegare, anche in modo semplice, cosa è il Palio, perché siamo convinti che la comprensione sia il passo più importante non per la difesa della festa, certamente non per la sua promozione commerciale ma per il riconoscimento dell’importanza che il Palio di Siena ricopre, oltre che per la nostra comunità, nell’ambito delle feste italiane e internazionali, con la sua profondità storica e la sua influenza.
Insomma la Galleria del Palio è un dono che la comunità senese può fare a chiunque voglia avvicinarsi al Palio di Siena per comprenderlo ed apprezzarlo. Ed è un dono anche per i senesi tutti, ai quali si spera di restituire un luogo che possa essere uno spazio per discussioni, approfondimenti, convegni e nuove passioni.
Il comitato scientifico: Giuliano Catoni, Mauro Civai, Alessandro Leoncini, Pietro Meloni, Davide Orsini, Senio Sensi“.