Lo schermidore senese pronto per la conquista della prima medaglia d'oro
Di Lorenzo Croci
SIENA. Finalmente, per Matteo Betti, un altro sogno si sta per realizzare: partecipare alle prossime Paralimpiadi che si disputeranno a Rio de Janeiro dal 7 al 18 settembre. Ma se il cammino di avvicinamento – dal punto di vista sportivo – è stato caratterizzato da numerose vittorie alternate a buoni e cattivi risultati (Coppa del mondo con le medaglie d’oro di Montreal, Lonato e Varsavia e bronzo nella Spada alle Paraolimpiadi di Londra nel 2012; 9°posto nel Fioretto ai Mondiali in Ungheria e 12°posto nella Spada sempre ai Mondiali in Ungheria del 2015), quello burocratico-politico si è dimostrato molto più ostico di tanti avversari per l’atleta senese classe 1985.
Gli assurdi principi del regolamento del CIP (Comitato Paralimpico Italiano) che estromettono un atleta azzurro dai benefici economici previsti non appena fallisce una gara internazionale, stavano quasi per espellere il samurai senese da Rio 2016, ma grazie alla campagna di sensibilizzazione “Si sto con Matteo Betti” – patrocinata dal Comune di Siena e dalla UISP di Siena – e ad onerosi autofinanziamenti, lo schermidore senese ha potuto far fronte agli impegni economici che non gli sono pervenuti da parte del CIP ed allenarsi al meglio per la conquista di un’altra medaglia paraolimpica.
Matteo, visibilmente emozionato dall’ennesima grande sfida sportiva ma rimasto deluso dal comportamento del CIP, ha dichiarato che la conquista di una medaglia, indipendentemente dal metallo, sarebbe il massimo per lui perché sarebbe ciò che gli permetterebbe di poter nuovamente beneficiare di quel sussidio finanziario indispensabile per poter continuare a praticare uno sport, che per lui, è un’autentica passione fin dalle prime stoccate. Ma in questa conferenza “preolimpica” un doveroso passo indietro è stato opportuno farlo: e così si è parlato dei momenti di solitudine che Betti ha provato dopo l’entrata in vigore del nuovo regolamento del CIP: “Oltre al contributo del Comune e della UISP, da quando è partita questa campagna di sensibilizzazione per coadiuvarmi nel raggiungimento del mio sogno, ho davvero sentito – in un momento che ero triste e solo con me stesso – la vicinanza della città e delle istituzioni politiche. Insieme all’aiuto delle istituzioni, anche i tantissimi attestati ricevuti mi hanno spinto a gettare il cuore oltre l’ostacolo per allenarmi costantemente e assiduamente per partecipare a Rio 2016. Grazie a quei contributi, per 4 mesi – a partire da settembre – ho potuto allenarmi più serenamente, diventando sempre più consapevole della concreta possibilità di partecipare”.
Oltre agli allenamenti, è necessario ricordare che se lo scandalo del doping di stato della Russia non fosse uscito allo scoperto, lo schermidore senese non avrebbe potuto partecipare alle prossime Paralimpiadi: alle qualificazioni di Parigi Matteo Betti risultò il primo degli esclusi dalla lista dei dodici atleti azzurri e solo grazie al ritiro della compagine russa il nostro samurai avrà la possibilità di vincere un’altra medaglia olimpica. “Alle prossime Paralimpiadi combatterò anche nel Fioretto individuale che a Londra 2012 mi lasciò con l’amaro in bocca. In quell’occasione arrivai all’appuntamento un po’ troppo carico e la pressione dell’ultimo momento mi tirò un brutto scherzo. Questa volta cercherò di mantenere maggior tranquillità”.
Il prossimo 4 settembre lo schermidore e fiorettista senese partirà per Rio de Janeiro alla conquista della prima medaglia d’oro: dopo la cerimonia d’inaugurazione del 7 settembre, Matteo – in un tour de force sia fisico che mentale – dal 13 al 16 settembre si scontrerà nella Scherma, nella Spada e nel Fioretto, per quattro giorni ricchi di emozioni e speriamo anche di medaglie.
Enorme soddisfazione anche da parte dell’amministrazione comunale con “portavoce” l’assessore allo sport Leonardo Tafani, che è stato il primo a muoversi per coadiuvare Matteo Betti: “Ci abbiamo creduto così tanti che a suo tempo abbiamo cercato di inventarci un qualcosa, e un anno fa – in un periodo di grossi problemi economici – abbiamo intrapreso un cammino che oggi ha raggiunto il suo obiettivo. Sarebbe stato un grande peccato e un grande smacco anche per Siena se Matteo Betti non avesse potuto allenarsi per qualificarsi alle prossime Paralimpiaidi”. Affetto, amore e profonda sensibilità anche da parte della UISP di Siena, la quale ha contribuito economicamente in maniera diretta e sensibile per far allenare Matteo nei migliori dei modi: “E’ stata un’enorme soddisfazione la notizia della partecipazione di Matteo a Rio 2016. Ci abbiamo sempre creduto ed abbiamo lottato con lui perché ciò si avverasse. Un grande successo anche per far capire gli innumerevoli problemi che girano intorno anche ad una sola e semplice qualificazione olimpica”.