Interrogazione di Marco Falorni, capogruppo di Impegno per Siena, sul tema così importante in "tempo di Palio"
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SIENA. Il consigliere Marco Falorni , capogruppo di Impegno per Siena, a presentato una interrogazione a risposta scritta in merito alle cosiddette “camicie” in piazza del Campo per il Palio. Eccone il testo.
“Premesso:
– Che a suo tempo, a torto o a ragione, sono state istituite le cosiddette “camicie” all’interno della conchiglia di piazza in occasione dei Palii;
– Che, indipendentemente dall’efficacia dimostrata o meno da queste innovazioni, esse sono state istituite per essere riservate ai soccorritori affinché possano ospitarvi le persone che ne avessero bisogno per motivi sanitari;
– Che le foto dimostrano ampiamente che in tutte e tre le “camicie” di piazza – fonte Gaia, Casato e San Martino – ci sono moltitudini di spettatori in borghese, tanto che si fatica a distinguere le tute arancio dei soccorritori, ed è praticamente impossibile distinguere differenze di “densità di popolazione” con le altre zone della conchiglia;
– Che nella “camicia” di fonte Gaia si notano anche numerose persone sedute o in piedi sopra la fonte;
CHIEDO al sindaco:
– Come farebbero i soccorritori, in caso di necessità, a prendersi cura delle persone bisognose di assistenza sanitaria, o anche semplicemente ad aprire una barella per farvi stendere qualcuno;
– Chi sono le numerosissime persone presenti all’interno delle “camicie”, a parte il personale addetto al soccorso;
– Se il Comune, per accedere nelle dette “camicie”, rilascia o meno un apposito “biglietto”, se questo è gratuito o a pagamento, e con quali criteri vengono scelti gli eventuali autorizzati;
– Chi deve controllare gli ingressi delle persone munite di “pass” e chi deve impedire eventuali (e probabili) ingressi di “portoghesi”;
– Chi deve (o avrebbe dovuto) controllare che le persone eventualmente autorizzate a stare all’interno della “camicia” di fonte Gaia, non salgano a sedere o in piedi sopra la fonte, con pericoli per il monumento e per loro stessi;
– Se pensa o meno che, in ogni caso, sia necessario un ripensamento, o almeno una radicale razionalizzazione delle citate camicie”.