Nuove tecnologie nei lampioni "di una volta"
di Umberto De Santis
SIENA. Benedetta una volta tanto la crisi economica. Le ristrettezze di bilancio, forse, devono aver ispirato l’Amministrazione Comunale all’atto della progettazione del rinnovo della pubblica illuminazione del centro storico di Siena, ed è stato pensato di farlo progettare all’Ufficio Tecnico interno invece di appaltarlo fuori ad architetti di grido, come per mania di grandeur molte amministrazioni, e non solo la nostra, hanno fatto in passato sopportando spese notevoli e discutibili in tutti i campi. E proprio l’impegno di spesa notevole ha spinto l’assessore di turno a convocare la stampa per illustrare alla città cosa è stato fatto, già vantando un parere positivo da parte dei cittadini beneficiati dalla nuova illuminazione che si sta realizzando. Il Primo stralcio &egrav e; già stato speso per un importo di 1.400.000,00 euro, e le ditte incaricate hanno svolto un lavoro diligente, seguendo le normative e raggiungendo un traguardo non facile, cioè ottenere il marchio IMQ su qualità e sicurezza partendo dalle lanterne in ferro che da oltre quaranta anni fanno parte dell’arredo urbano di Siena.
SIENA. Benedetta una volta tanto la crisi economica. Le ristrettezze di bilancio, forse, devono aver ispirato l’Amministrazione Comunale all’atto della progettazione del rinnovo della pubblica illuminazione del centro storico di Siena, ed è stato pensato di farlo progettare all’Ufficio Tecnico interno invece di appaltarlo fuori ad architetti di grido, come per mania di grandeur molte amministrazioni, e non solo la nostra, hanno fatto in passato sopportando spese notevoli e discutibili in tutti i campi. E proprio l’impegno di spesa notevole ha spinto l’assessore di turno a convocare la stampa per illustrare alla città cosa è stato fatto, già vantando un parere positivo da parte dei cittadini beneficiati dalla nuova illuminazione che si sta realizzando. Il Primo stralcio &egrav e; già stato speso per un importo di 1.400.000,00 euro, e le ditte incaricate hanno svolto un lavoro diligente, seguendo le normative e raggiungendo un traguardo non facile, cioè ottenere il marchio IMQ su qualità e sicurezza partendo dalle lanterne in ferro che da oltre quaranta anni fanno parte dell’arredo urbano di Siena.
Il risultato non era scontato, dovendo sottostare a stringenti criteri ambientali, ecologici e alla necessità del risparmio energetico che costringono l’appaltatore Neri di Longiano (FC) a fare tutto l’occorrente per siglare i manufatti anche con l’altro marchio CE. Effettivamente la “copertura” di illuminazione sembra essere più efficace di prima, con meno dispersioni e minor consumi. In un intervento di Luca Luchini è stata ripercorsa la storia dell’illuminazione pubblica della città nei tempi moderni (i precedenti erano proprio bui), dai lampioni a gas del 1863 che proibivano gli incontri amorosi notturni in Fontanella all’Omnibus elettrico (il “Tramme” nei ricordi dei più vecchi) che all’inizio del Novecento portava i senesi da una parte all’altra della città, ricordandoci un tempo forse irripetibile in cui l’attività ingegneristica e manifatturiera di Siena era sinonimo di avanguardia non solo in Italia. Ma già a quel punto i riflettori dei media televisivi erano spariti dalla Sala delle Lupe e le belle considerazioni fatte da Luchini eda Pignata, dirigente dell’Area tecnica e Gestione del Territorio, sono rimaste a disposizione solo dei presenti e, speriamo, dei lettori delle testate giornalistiche.
E’ passata quasi inosservata l’assenza del Sindaco, fuori Siena per altri impegni, eppure un bel progetto serio e “made in Siena” , pur se materialmente realizzato con aziende di fuori, come quello in fase di completamento e che alla fine sarà costato a preventivo circa 4.000.000,00 di euro valeva la pena di essere supportato al massimo livello. E sul gradimento dei senesi aspettiamo i loro giudizi. Non saranno tutti d’accordo, qualcuno troverà la luce troppo fioca, qualcuno troppo forte. Qualcuno dirà che è tutto sbagliato, altri “che al Comune hanno fatto bene”. Sicuramente l’impatto dell’inquinamento luminoso sarà molto inferiore rispetto a prima. La natura non può che ringraziare.