Ad aprire il fascicolo i pm senesi in seguito ad esposti presentati da piccoli soci e associazioni di consumatori. L'incartamento è stato trasmesso a Milano
SIENA. Indagato l’ex presidente di Banca Mps Alessandro Profumo e l’attuale ad dell’istituto senese, Fabrizio Viola. Ad aprire il fascicolo per falso in bilancio e manipolazione di mercato sono stati i magistrati di Siena che hanno trasmesso tutto l’incartamento alla Procura di Milano. Sotto la lente della giustizia i bilanci dal 2011 al 2014; gli stessi documenti che, durante l’ultima assemblea dei soci della banca, nell’aprile scorso, erano stati al centro di un sentito intervento dell’azionista Giuseppe Bivona il quale aveva sostenuto la falsità di quanto riportato nei documenti della banca, soprattutto in merito ad “operazioni di titoli” che non erano altro che derivati. In quella circostanza Bivona aveva chiesto agli azionisti di intraprendere contro Profumo e Viola un’azione di responsabilità ma la proposta non era stata accolta dagli azionisti.
“La notizia dell’inchiesta è stata confermata all’agenzia Reuters da ambienti vicini all’istituto – si legge in un articolo su Il Fatto Quotidiano – secondo cui si tratta “di un atto dovuto” che “trae le proprie origini da un esposto effettuato da un azionista della banca che peraltro, in sede assembleare, avevaproposto l’azione di responsabilità nei confronti dei predetti soggetti, azione poi respinta con sostanziale unanimità di voti”. E con tanto di voto contrario del ministero del Tesoro che con il suo 4,02% è ormai primo socio della sofferente Rocca Salimbeni. La posizione della banca riflette anche quella di Profumo, spiega il portavoce dell’attuale presidente della società di intermediazione mobiliare Equita”.
I pm senesi pare siano partiti con le loro indagini in seguito ad esposti presentati da piccoli azionisti e da associazioni di consumatori nel settembre 2015 ed hanno ritenuto di proseguire con le indagini proprio valutando l’aspetto di inesattezza nell’esporre quelli che sono risultati derivati e non altri strumenti finanziari.
Adesso i magistrati di Milano hanno 18 mesi per decidere se archiviare il caso o rinviare a giudizio Viola e Profumo. Ma la vicenda prosegue anche in altri ambiti dal momento che, dalla relazione semestrale della banca si evince che n0n pochi azionisti hanno chiesto un risarcimento: 283 milioni di euro i danni richiesti proprio in virtù di scritture non corrette nella fase precedente ai 3 ultimi aumenti di capitale.