Grazie anche all'aiuto della Scotte al Ruaraka Uhai Neema Hospital
SIENA. Nuova speranza per la salute delle mamme di Nairobi e dei loro bambini grazie alla cooperazione sanitaria internazionale. Dal 18 Febbraio, infatti, sono attivi ufficialmente i reparti Materno-Infantile e di Fisioterapia dell’ospedale Ruaraka Uhai Neema Hospital di Nairobi in Kenya. Alla costruzione dei reparti ha partecipato attivamente la Regione Toscana che, attraverso un progetto presentato dall’Area Vasta Sud-Est con capofila l’Azienda Ospedaliera Universitaria Senese, ha collaborato alla realizzazione di un centro di salute in una zona molto povera di Nairobi, che permetterà il parto sicuro e le cure adeguate alla popolazione delle baraccopoli di Nairobi.
“L’ospedale è infatti nato – spiega Barbara Tomasini, neonatologa e referente dell’area vasta sud est per la Cooperazione Sanitaria Internazionale – proprio nella zona di Nairobi che si trova vicino ad uno degli slum più popolosi della capitale, dove gli indici di mortalità materna al parto e di mortalità neonatale sono circa triplicati rispetto agli indici già estremamente alti nei Paesi in via di sviluppo”. Già da due anni professionisti provenienti da Siena, Arezzo e Grosseto, tra cui infettivologi, pediatri, neonatologi, microbiologi, ecografisti, si sono recati in loco per formare il personale di questo ospedale nelle discipline attinenti le cure materno-neonatali.
“La Regione Toscana e la nostra area vasta – aggiunge Stefano Zani, neonatologo e referente del progetto – sono impegnate in prima linea non solo per la costruzione dei reparti ma anche per la formazione del personale locale, necessaria per affrontare tale impegno, con tutti i problemi di equità ed accessibilità che tali aree del mondo presentano”. Grazie al contributo di numerosi soggetti istituzionali, aziende sanitarie, enti locali e associazioni è stato possibile raggiungere questo nuovo e importante traguardo all’interno del più ampio programma sanitario ‘Neema’.
“Con l’apertura del reparto Materno Infantile – continuano Zani e Tomasini – ogni anno circa 2000 mamme provenienti dalle baraccopoli di Nairobi potranno essere assistite, prima, durante e dopo il parto e i loro bambini usufruiranno di tutte le cure necessarie, come i vaccini”. In questa zona dell’Africa una donna su 16 rischia di morire per cause legate alla maternità e le maggioranza delle patologie invalidanti dei neonati sono dovute a complicanze durante il parto. “Personale medico e paramedico altamente specializzato – concludono Zani e Tomasini – sarà impiegato nel reparto di Fisioterapia per assistere la riabilitazione dei
bambini, anche con particolari attrezzature”. Inoltre circa 500 bambini potranno beneficiare del progetto di fisioterapia sul territorio che coinvolgerà anche le mamme, alle quali saranno insegnate tecniche ed esercizi per continuare il trattamento.