Il Governo e l
SIENA. E’ necessaria un’azione decisa per contrastare la volontà del Governo di introdurre il pedaggio sull’Autopalio senza interventi sostanziali di messa in sicurezza dell’attuale tracciato e senza un progetto eseguibile in tempi brevi per portare la strada negli standard europei di larghezza delle carreggiate e di dotazione di spazi di emergenza.
Per questo è necessario partecipare con convinzione al “Siena-Firenze Day” del prossimo 12 febbraio, una manifestazione che servirà a ribadire la contrarietà alle scelte di un Governo che destina risorse per le infrastrutture solo al nord e solo alla capitale.
Diciamo no al pedaggio, no a questa politica di ostracismo, penalizzante per Siena e per tutta la Toscana.
Da tempo percorrere la Siena – Firenze è un’avventura più adatta ai fuoristrada che alle auto normali. Buche, crepe, avvallamenti, toppe posticce di asfalto rendono pericoloso percorrere questa arteria così fondamentale per i collegamenti della nostra città e dei comuni limitrofi.
Il Governo e l’Anas hanno l’obbligo di intervenire al più presto senza sfuggire alle proprie responsabilità. Ammodernare e mettere in sicurezza questa strada è ormai un’urgenza, pensare al pedaggio è addirittura un’offesa verso cittadini, lavoratori ed imprese.
Il Governo Prodi aveva accolto un ordine del giorno dei parlamentari senesi per adeguare l’intero tracciato della strada e la Regione Toscana aveva fatto accantonare 80 milioni di euro, sufficienti a sistemare almeno il tratto Siena – Poggibonsi. Il Governo Berlusconi, venendo meno agli impegni, ha tolto 60 milioni di euro, destinandoli alla realizzazione del ponte sullo stretto di Messina. I finanziamenti rimasti ammontano quindi a 20 milioni che bastano a finanziare solo il primo lotto Siena – Badesse: troppo poco, considerando che il tratto più disastrato, in molti punti ai limiti della praticabilità, è proprio quello fra Poggibonsi e Firenze.
Per sistemare il resto dell’Autopalio servono altri 200 milioni ma, al contrario, le risorse assegnate dal Governo all’Anas per la manutenzione di tutte le strade toscane sono state tagliate di due terzi e oggi ammontano complessivamente ad appena 47 milioni di euro.
Da anni denunciamo le condizioni disastrate in cui versa questa strada, ma l’unica risposta concreta da parte del Governo è stata l’invenzione di un nuovo balzello che va a gravare sui cittadini.
Nell’immediato chiediamo dunque che venga accantonata la decisione di introdurre il pedaggio, che sia rimesso nello stato dovuto il fondo stradale, quindi che si proceda velocemente ad inserire il raccordo fra le priorità dell’Anas affinchè si creino le condizioni di sicurezza e strutturali per alzare il limite a 110 km orari, anziché i 90 km orari attuali.
Gli enti e le istituzioni senesi non possono continuare a surrogare lo Stato per garantire un livello dignitoso di servizi ai cittadini. Il Governo deve farsi carico di quelle che sono le proprie competenze, questo è solo il caso più eclatante di inadempienza, ed intervenire urgentemente.