Per le Vittime del salvabanche è inaccettabile la disparità di trattamento nel salvataggio di Mps
AREZZO. Se il Governo avesse impiegato un decimo dell’impegno profuso verso il Monte dei Paschi di Siena avrebbe potuto risolvere la vicenda delle 4 banche senza danni ai risparmiatori e senza umiliarli ulteriormente con il rimborso forfettario o l’arbitrato.
Ci chiediamo perché la valutazione delle sofferenze del MPS sia pari al 33% mentre quelle delle 4 banche è stata del 17,6% (dato di vitale importanza visto che questa stessa valutazione ha determinato l’azzeramento dei risparmiatori).
Andando infatti ad analizzare la qualità delle sofferenze delle 4 banche scopriamo infatti che è di gran lunga superiore rispetto a quella di Mps: il fattore determinante nel valorizzare questo tipo di crediti sono le garanzie ipotecarie, come riconosce la stessa Banca d’Italia in sede di risoluzione nel valorizzare al 25% i crediti ipotecari e l’8% quelli chirografari.
Nel caso di MPS abbiamo crediti ipotecari per il 44% del totale delle sofferenze e il 56% di crediti chirografari, mentre per le quattro banche abbiamo un risultato inverso pari al 56,6% di crediti ipotecari e di soli 43,4% i chirografari.
Di conseguenza, visto la diversa qualità delle sofferenze, usando lo schema MPS ed applicando il modello Banca Italia, i crediti in sofferenza di Etruria e co. sarebbero state valorizzate al 38% , con una plusvalenze pari a 1730 milioni in grado di coprire per intero il debito verso il fondo di risoluzione , e la conseguenza di far rimanere le obbligazioni subordinate nelle banche ponte e normalmente rimborsate a scadenza. Sarebbe persino rimasto valore anche per gli azionisti e di certo non sarebbe partito il domino della perdita di fiducia che sta facendo crollare il sistema.
Letizia Giorgianni – presidente Associazione Vittime del Salva Banche