”In merito alle vicende dell’inceneritore di Scarlino, oggetto del dibattito svoltosi in Consiglio Comunale a Siena il 26 luglio scorso e a quanto riportato dalla stampa, c’è da rilevare quanto i senesi siano all’oscuro delle volontà contrarie al funzionamento dell’impianto, espresse sia dalla popolazione che dai loro rappresentanti dei Comuni di Follonica e Scarlino. Il sindaco di Siena Valentini inoltre mente ai senesi quando attribuisce il debito di oltre 60 milioni di euro, accumulato da Scarlino Energia, ai fermi di carattere giudiziario. Infatti l’impianto ha avuto modo di funzionare continuativamente e liberamente, senza vincoli autorizzativi, per due anni nel 2013 e nel 2014 e durante questi anni ha avuto ben 135 fermate dei singoli forni, dovute alla inadeguatezza degli impianti. Pertanto i debiti dell’impianto derivano anche dal fatto che in questo periodo l’impianto ha bruciato solo il 30% della quantità di rifiuti che avrebbe dovuto bruciare, secondo gli irrealistici piani industriali della Scarlino Energia, ed ha immesso in rete solo il 20% dell’energia elettrica,di quella che avrebbe dovuto, in base alle errate previsioni della Scarlino Energia.
Questa realtà viene oggi nascosta per difendere interessi privati.
Ma l’impianto resta nella sua parte centrale un vecchio forno, costruito negli anni ’50 del secolo scorso, concepito per fondere le piriti e non per bruciare rifiuti. E’ un ferro vecchio, fuori norma, inserito in un’area che deve essere bonificata e che non può ricevere altri inquinanti, perchè già i valori sono fuori norma.I crediti ricevuti da Scarlino Energia sono stati concessi per lo più dal Monte dei Paschi di Siena e non sorprende che oggi tale banca sia in difficoltà per crediti non esigibili…
Di questo dovrebbero discutere i senesi, se fossero correttamente informati!!Roberto Barocci (Forum Ambientalista Grosseto)”
Questa realtà viene oggi nascosta per difendere interessi privati.
Ma l’impianto resta nella sua parte centrale un vecchio forno, costruito negli anni ’50 del secolo scorso, concepito per fondere le piriti e non per bruciare rifiuti. E’ un ferro vecchio, fuori norma, inserito in un’area che deve essere bonificata e che non può ricevere altri inquinanti, perchè già i valori sono fuori norma.I crediti ricevuti da Scarlino Energia sono stati concessi per lo più dal Monte dei Paschi di Siena e non sorprende che oggi tale banca sia in difficoltà per crediti non esigibili…
Di questo dovrebbero discutere i senesi, se fossero correttamente informati!!Roberto Barocci (Forum Ambientalista Grosseto)”