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MONTEPULCIANO. ”Sembra che a Montepulciano siano tutti concordi nell’essere favorevoli alla fusione con Torrita di Siena. Ieri sera si è tenuto il consiglio comunale dove è stato approvato un documento unitario di tutti i gruppi consiliari, eccetto il Movimento 5 Stelle, che impegna la Giunta comunale a dare il via al processo di fusione con la limitrofa Torrita di Siena. Presente al consiglio comunale anche il consigliere regionale della Lega Nord Marco Casucci, membro della I° commissione regionale dove vengono discusse tutte le proposte di legge di fusione dei comuni, nonché primo firmatario della proposta di legge regionale che stabilisce che il volere popolare espresso attraverso il referendum debba essere vincolante ai fini dell’approvazione della fusione stessa e che si debba procedere con la fusione solo e soltanto se in tutti i comuni interessati c’è una chiara volontà popolare in tal senso. Dopo l’approvazione del documento Casucci stigmatizza il voto del Consiglio: «Ho letto il documento approvato ma devo registrare una forte distonia tra il PD locale e quello regionale, con il primo che vorrebbe fondersi solo se c’è la maggioranza in entrambi i comuni, mentre il secondo non solo ha respinto la nostra proposta di legge che chiedeva proprio questo, ma ha anche più volte ribadito la volontà politica di procedere con le fusioni anche se non c’è unanimità d’intenti nei cittadini di entrambi i comuni. Forse non è chiaro agli amministratori di Montepulciano che spetta solo al Consiglio regionale la potestà legislativa in materia di fusioni e non produce alcun effetto giuridico affermare che il processo verrà attivato solo a determinate condizioni, poiché sostanzialmente, è solo la maggioranza PD in Consiglio regionale che, con libero arbitrio, deciderà quali sono queste condizioni, non certo il Consiglio comunale di Montepulciano. La Lega Nord è d’accordo nel voler rendere vincolante il volere popolare, ma a quanto pare è il PD che non lo vuole. La politica deve essere chiara con i cittadini nello specificare che il processo di fusione è pressoché irreversibile o comunque è molto complesso e difficile poter tornare indietro su una decisione così importante. Per questo predichiamo sempre la massima prudenza quando si tratta di fondere due comunità, in particolare se le stesse non presentano neppure dei tratti comuni dal punto di vista economico, sociale e geografico.»
Lega Nord