La solidarietà che pensiamo non è elegante elemosina perché ci venga detto e data riconoscenza ma è la carta d'identità della diversità positiva
SIENA. A Orvieto abbiamo chiarito dove sta il futuro dei cattolici democratici nella dinamica politica di oggi. Noi di Confronti siamo lì.
La solidarietà che si richiede oggi è stata e resta la nostra bandiera non in maniera strumentale ma in maniera sostanziale e perciò da sempre abbiamo pagato tutte le incomprensioni, i dileggi, i rischi di essere “i diversi”, quelli che non si imbrancano per opportunismo.
Abbiamo combattuto alcune battaglie dove eravamo. La solidarietà come ben chiarito a Orvieto è generosità e anche rischio, non calcolo di meschinerie personali o di gruppo.
Non abbiamo barato con niente e nessuno. Abbiamo immaginato la verità per spinte sociali vere nella trasformazione non la falsificazione.
Tanti si per trovare punti di concretezza, per sviluppare iniziative che portassero a incontrare con la storia della Resistenza e della Repubblica l’oggettiva e comprensibile motivazione della solidarietà in Europa: pensata con generosa lungimiranza come punto di forza dell’Europa democratica solidale e genuina; è nata alla fine sulla scalatura di interessi, per essere generosi, economici e purtroppo solo economici.
La solidarietà che pensiamo non è elegante elemosina perché ci venga detto e data riconoscenza ma è la carta d’identità della diversità positiva.
Nessuno ha mai pensato di imbrogliare pensando che la legge è uguale per tutti solo nella aulica dizione scritta nelle aule dei tribunali.
Noi la vogliamo veramente uguale per tutti e prima di tutti per noi – per chi ricopre, svolge o si interessa di problemi della comunità nazionale o delle realtà “piccole”, ma cellule che determinano col proprio DNA dove va tutto quello che determina la qualità delle nostre istituzioni. Non si baratta la verità di comportamenti o di fatti coll’acquiescenza. Dove si lasciano spazi vuoti dalla legalità arrivano sempre i tessitori di affari e vicende che poi non sarà più possibile chiarire.
Ed allora noi siamo qui ma lo spazio dell’etica, della speranza e del recupero nella certezza, che anche quando sembriamo una galassia in fiamme, arriva un futuro che non inventa ma applica “per tutti ”.