La premiazione il 26 luglio a Rio nell’Elba, all’interno di Elbabook Festival

SIENA. Importante appuntamento per la valorizzazione della figura professionale del traduttore. L’Università per Stranieri di Siena partecipa attivamente ai lavori della prima edizione del Premio “Lorenzo Claris Appiani per la traduzione letteraria”, offerto dalla famiglia Appiani per rendere omaggio alla memoria del figlio. Il comitato tecnico-scientifico è presieduto da Lucinda Spera ed è composto da Akeel Almarai, Chiara Comito, Tahar Lamri, Liana Tronci.
Il premio in questa prima edizione ha passato in rassegna le traduzioni dalla lingua araba all’italiano. Il primo premio è stato assegnato al poema Il giocatore d’azzardo (Mesogea Edizioni) di Mahmud Darwish, opera ultima del poeta palestinese scomparso nel 2008, nella traduzione di Ramona Ciucani. Il secondo premio è stato attribuito al romanzo Frankenstein a Baghdad (Edizioni e/o) di Ahmed Saadawi, scrittore e giornalista iracheno aggiudicatosi nel 2014 il prestigioso International Prize for Arabic Fiction, nella traduzione di Barbara Teresi.
La premiazione inaugurerà Elbabook Festival, dedicato all’editoria indipendente, il prossimo 26 luglio, alle 19.30, sulla Terrazza del Barcocaio, nel borgo di Rio nell’Elba. Nel corso della manifestazione letteraria, che proseguirà sino a venerdì 29, ci sarà l’occasione di approfondire il tema dell’integrazione culturale insieme ai giurati stessi.
«L’idea-guida che ha ispirato la giuria nella selezione dei vincitori – afferma Lucinda Spera –è quella di traduzione come attività culturale tesa a trasmettere non solo parole, ma anche tradizioni. Per dirla con Walter Benjamin, pensiamo che il bravo traduttore debba assumere e rendere con rigore etico e con capacità di ascolto la risonanza “poetica” dei testi, per farsi “traghettatore” di culture. Anche per queste implicazioni extra-letterarie, abbiamo scelto per la prima edizione la lingua araba: abbiamo puntato l’attenzione sulle opere il cui traduttore è riuscito a capire l’altro con maggiore profondità».