MONTERIGGIONI. In questa epoca dove le pseudo “guerre di religione” vengono, spesso erroneamente, tirate in ballo da fanatici senza scrupoli e senza cognizione, qualcuno si appassiona al periodo delle crociate e a quella “milizia” che ancora oggi cattura l’interesse di studiosi e semplici curiosi.
Ed è così che in un’antica torre all’interno della cerchia muraria del castello di Monteriggioni, per opera di privati, nasce un museo sul “Mistero dei Templari”, la cui visita è completamente gratuita. Curata nei minimi particolari da un professionista che ha già lavorato per moltissimi musei, anch’egli affascinato dai “Poveri cavalieri di cristo”, nel suo percorso si possono rivivere atmosfere di quei secoli, armature, scudi, spade, vestiario ed oggetti riprodotti fedelmente e con sapienza, frutto di esperienza e di studio.
La scorsa settimana, proprio nel museo, si è tenuto un breve convegno sui Templari tenuto da Augusto Codogno, in cui sono state ripercorse le tappe più importanti della loro storia, dalla nascita dell’Ordine (1120), alla sua soppressione avvenuta con Bolla Papale nel 1307. Alla presenza di Mario Ascheri, Marco Falorni, la dottoressa Angeloni e Marcello Cristofani (attuale reggente del nuovo Ordine Templare Italiano), si è disquisito su questi frati-cavalieri che, pur nella loro breve vita (circa due secoli), hanno lasciato un segno tangibile della loro presenza, anche nel territorio senese, nonostante le loro tracce siano state volutamente cancellate da una sentenza religiosa e dalla conseguente “damnatio memoriae” e cioè il divieto di tramandarne le loro tradizioni e la loro memoria.
Proprio la improvvisa scomparsa dell’ordine è stata una delle cause del successo mediatico e delle leggende che ormai da molti secoli circondano i templari, alcune completamente infondate, altre con qualche effettiva base storica. Sul Santo Gral, sull’Arca dell’Alleanza, sulla Sacra Lancia, sui tesori e sulle formule occulte, film, sceneggiature, libri, se ne contano a migliaia, mentre è un po’ più scarsa l’indagine storica.
Per questo l’iniziativa di Codogno è stata utile ed apprezzata. Non solo per ricordare a tutti la storia dell’Ordine, ma anche per fissare alcuni punti fermi su quello che i Templari hanno lasciato nel territorio senese. Dunque, molto interessanti sono risultati gli accenni alla presenza dell’Ordine a San Gimignano, Poggibonsi, Frosini, Siena, Ponte d’Arbia, San Quirico, e probabilmente anche ad Abbadia S. Salvatore e Radicofani.
E l’immersione in un museo, dove si respira l’epopea dei Cavalieri del Tempio ha reso il tutto più suggestivo. Un’iniziativa che i proprietari del Museo di Monteriggioni contano di ripetere al più presto.