SIENA. Ogni giorno vengono alla luce notizie che purtroppo ci stupiscono sempre meno. La nostra banca è stata – per decenni – strumento della cattiva politica per distribuire incarichi, prebende, premi senza alcun criterio e senza alcun metodo. Il valore del merito ha lasciato il campo per anni ad amministratori legati alla politica e nominati dal PD, ma che non avevano alcuna competenza o capacità in campo bancario e, cosa ancora peggiore, non avevano assolutamente a cuore il futuro della Banca. E ora ne raccogliamo gli effetti inevitabili.
Per troppo tempo il Monte dei Paschi si è trasformato da banca legata al territorio a banca d’affari, senza averne le potenzialità, mettendo in atto operazioni a dir poco discutibili, cercando di servire il grande imprenditore del momento o il centro di potere che aveva bisogno di credito, senza alcuna garanzia, forse addirittura con la consapevolezza che mai sarebbero state recuperate le somme distribuite. Infatti, sotto la gestione Mussari-Vigni sono stati elargiti crediti per il 70% a soggetti che non avevano la possibilità di restituirli, le famose sofferenze che ora la BCE chiede di cedere a terzi. Sono riusciti a rovinare la Banca più antica d’Europa. A gran voce Forza Italia ha denunciato tutto questo, anche tramite il presidente dei Deputati On. Brunetta durante il convegno organizzato dal Coordinamento provinciale nello scorso mese di febbraio.
A farne le spese sono oggi i senesi, risparmiatori e dipendenti, che sono sempre stati vicini alla Banca MPS, che parlavano di “Babbo Monte” con orgoglio, che per affezione si facevano dare azioni al posto del TFR, che hanno consegnato tutti i loro risparmi al Monte dei Paschi, che ancora non credono possibile di avere in mano un pugno di investimenti che non valgono più niente. E, invece, è tutto vero. Le Istituzioni locali e nazionali devono assolutamente mettere in campo tutte le forze necessarie per tutelare i risparmiatori, gli investitori e i dipendenti. Tutto questo per evitare una catastrofe sociale che si prefigurerebbe di dimensioni enormi e che coinvolgerebbe tutto il sistema bancario italiano.
Dal canto nostro tutti noi da qui dobbiamo muoverci, ripartire, per ridare un futuro a Siena; ci dobbiamo unire senza guardare a destra o a sinistra, dobbiamo fare tesoro degli errori del passato per non commetterne di nuovi in futuro, dobbiamo ricordarci chi siamo, la nostra storia e soprattutto chi sono i veri responsabili di questa tempesta e di questo disastro, per offrire un’alternativa credibile alla nostra Città.
La storia ci sta dando un’ultima possibilità, non ce la facciamo sfuggire.
I Coordinamenti provinciale e comunale di Forza Italia di Siena