I crediti inesigibili hanno cognomi che nessuno vuole fare. Perché?
di Red
SIENA. Svolta epocale oggi nel programma di approfondimento di metà mattina di Rai News 24: Enrico Rossi e il PD (di conseguenza) sono stati fulminati sulla via che da Damasco conduce al cittadinoonline.it. Per la prima volta dopo tanti anni di gratuiti sberleffi nei nostri confronti, il presidente della Regione Toscana ha affermato che per MPS “è l’ora della nazionalizzazione, per risanarla e rimetterla sul mercato.” Quello che diciamo da anni, ma che arriva dopo che sono stati sprecati aumenti di capitale, iniezione di finanziamenti spuri, tagli di personale abbastanza illogici e senza un vero programma, tra periodiche crisi che avevano solo lo scopo di allontanare clientela e depositi verso altri istituti, in modo da obbedire all’input della grande finanza internazionale, che aveva deciso per l’Italia solo due grandi banche sotto il loro controllo e, guarda caso, Monte dei Paschi era la terza incomoda governata da un partito che poteva non rispondere – a seconda della leadership – agli ordini provenienti dall’alto.
Ci è piaciuta la disinvoltura con cui Enrico Rossi ha parlato di nazionalizzazione “possibile perché in Europa ci sono gli strumenti”. Parliamo dello stesso presidente che, quando nel 2013 imperava la diatriba tra Profumo e Mansi, chiedeva alla politica “di stare fuori dal Monte”. E che ha cominciato a convergere verso la nostra posizione a fine 2014, quando era ormai chiaro che l’era Profumo – che della nazionalizzazione aveva fatto lo spauracchio delle genti ignare – andava verso il tramonto inglorioso con cui si è congedata l’anno successivo. Segno di un tempo e di una guerra politica che girava verso altri lidi.
Non ci sono piaciute per niente invece due dichiarazioni, una dello stesso Rossi in trasmissione e una del presidente di Confindustria Boccia, passata sullo stesso telegiornale, in altro servizio. Rossi ha dichiarato che i crediti inesigibili di rocca Salimbeni riguardano finanziamenti a persone e aziende unite da accordi “relazionali”. Boccia ha affermato che non ci sono i derivati nella pancia delle banche italiane. Due affermazioni assolutamente gratuite e prive di ogni fondamento. A meno che questi due signori non abbiano letto l’elenco dei debitori di banca MPS. L’unica cosa che farebbe comprendere a tutti la portata reale e concreta della spoliazione cui è stata fatta oggetto Rocca Salimbeni dal 1995 ad oggi. Nomi e cognomi da cui, a furor di popolo, riavere indietro il malloppo avuto con qualsiasi tipo di artifizio.