La "nonna" del Palio lascia la "cuffia" all'Aquila
SIENA. Oca, Drago, Lupa, Istrice, Chiocciola, Aquila, Tartuca, Nicchio, Giraffa e il Bruco di rincorsa. Questi i nomi che il mossiere chiama tra i canapi. La vicinanza di Lupa e Istrice provoca le prime scintille, poi il cavallo esce dall’ordine e resta girato a lungo, Il mossiere manda fuori tutti e tra i fantini comincia la processione verso il Bruco. Si rientra, ancora il barbero della Lupa sembra non trovare posto ed è completamente girato quando il Bruco entra. Immediato il rilascio del canape e lo sparo del mortaretto che annulla la partenza.
Si ricomincia e il nervosismo cresce, tutti fuori di nuovo. Al terzo tentativo il Bruco entra fiancato ed è il Nicchio a prendere la testa, seguito dal Drago e dall’Oca, che recupera una partenza non felice. A San Martino la carriera diventa una corsa a quattro, entusiasmante, combattuta e aperta. Cadono Aquila, Chiocciola ed Istrice e Tittia sembra un missile, ma poi il Nicchio deve cedere la testa nel terzo giro, quan ormai sembra destinato al successo, ma la pressione del Drago, dell’Oca e della Lupa lo relegano all’indietro, con Scompiglio che fa un recupero perfetto al Casato e arriva primo al bandierino, vincendo un Palio bellissimo e coinvolgente. Scompiglio fa una carriera perfetta e Preziosa Penelope lo segue alla grande. Ora il popolo si scatena nella corsa verso il cencio ed è il giubilo incontenibile di chi non vinceva dal 1989.