La mostra resterà aperta al pubblico fino a giovedì 4 agosto e sarà visitabile tutti i giorni dalle 10:30 – alle 13.30 e dalle 14:30 alle 18:30
CASTIGLIONE D’ORCIA. La Rocca di Tentennano di Castiglion D’Orcia ha inaugura la nuova stagione espositiva estiva, con una mostra di Roberto Panichi – “Le Matrone”.
“La rocca invincibile, il paesaggio, Santa Caterina da Siena e la scrittura; l’ospitalità di una strada con i suoi flussi.” – spiega Diego Nicolosi, curatore della mostra – “Qui -fra sentiero e cammino- giungono a noi come “gynaikón” del cielo e del paradiso, le belle Matrone che Roberto Panichi traccia lungo il testo di una superficie pittorica sulla soglia dell’avvenire, dove il colore -greve e irrequieto- è “il fuoco” che introduce le figure all’arte della semovenza e dell’alterità. Donne importanti -sulla “via strata” che non concede né il luogo né l’ora- sono il ritratto della bellezza di un Secondo Rinascimento; maschere bibliche, olimpiche e imperiali, di una grazia priva di purismo, in cui il nudo non è più lo streap-tease del romantico e dell’erotico.Niente a che vedere perciò con le donne-oggetto di Richard Hamilton, con le bionde stereotipate di Roy Lichtenstein, con le Marylin di Andy Warhol o i Great American Nude di Tom Wesselman. E neanche con le Woman-Table di Allen Jones. Impertinenti, estranee, erranti, le matrone di Roberto Panichi si allontanano dalle rappresentazioni più comuni che giocano intorno alla dicotomia uomo/donna e alla loro fusione secondo il mito platonico dell’androgino.
E regalano una questione: impossibile attribuirle un nome che le “veda” per giungere a una loro significazione.Libere -come Euridìce è imprendibile a Orfeo e Antigone sfugge al “nomos” sovrano del re- le sue donne introducono una virtù -la leggerezza- colorandosi nell’eternità della luce senza però escludere la necessità dell’ombra. Donne che affabulano e che non conoscono esistenza, provocano la scrittura, una storia e mille altre, l’esperienza di una narrazione tra una serie di nomi sul sentiero della rimozione, e ciò che di nuovo irrompe perché la favola continui. Così nessuno e in alcun modo può cancellare il loro enigma. Ed ecco «tra ‘l vero e lo intelletto»”
Riprendendo le parole di Dante * La grazia di Beatrice, priva di organismo, esibire il corpo di un velluto che non chiama ad alcuno scandalo. Lo sguardo è altrove, straniante. E fugge.
E qualcosa si ode fra gli strati dell’immagine. Le sue donne cantano, danzano, ciarlano. Autrici di un «atto di parola che si leva nell’aria».* “(Dante, Divina Commedia, Purgatorio, Canto VI, vv. 44-48; G.Deleuze, Che cos’è l’atto di crezione, p.23).
La mostra resterà aperta al pubblico fino a giovedì 4 agosto e sarà visitabile tutti i giorni dalle 10:30 – alle 13.30 e dalle 14:30 alle 18:30.
Roberto Panichi è pittore, intellettuale, scrittore di saggi (Discorso sulla pittura; Cronache d’arte. Una vita; Ricerche sulla incomparabile esemplarità della bellezza), poesie (Agli antipodi), romanzi (Il guerriero Diviso; Il viaggio) e trattati (La tecnica dell’arte negli scritti di Giorgio Vasari; Breve storia parziale e imperfetta della pittura. Tra Oriente e Occidente; I principi della pittura figurativa nelle testimonianze degli artisti e degli scrittori d’arte), storico, filosofo, viaggiatore, professore (laureato in Lettere antiche, ha insegnato Estetica alle Accademie di Belle Arti di Firenze e di Macerata), inventore di manifesti (Arte Solidale, Espressionismo Simbolico Informale, Nuovo Rinascimento, Ascensionismo), Visiting Professor alla Facoltà di Architettura dell’università di Firenze e Membro Onorario del William Benton Museum di Storrs (CT).
Ha frequentato il noto pittore Pietro Annigoni (“pittore delle regine”), lo scultore Antonio Berti, il pittore Giovanni Colacicchi (fondatore di Solària con Montale, Svevo, Ungaretti e Gadda, e Rivista di Firenze con De Chirico e Savinio), gli storici d’arte Roberto Salvini e Ugo Procacci, l’artista Primo Conti e molti altri nella storica Compagnia del Paiolo.
Ha stretto sodalizi con il pittore tedesco Hans Jakob Staude, il chimico Andrea Paleni, il fisico Nello Carrara, l’italianista Glaucon Cambon, lo scrittore umanista Vittorio Vettori, la giornalista Milena Milani e il glottologo Giovanni Sembrano.
Ha esposto in tutto il mondo: in Italia a Firenze (Museo Nazionale del Bargello, Palazzo Vecchio nel 2009, Palazzo Strozzi, ecc..), Venezia (Museo Diocesano d’Arte Sacra) e ancora a Ravenna, Ancona, Lodi, Prato, Roma, Pisa, Siena, Livorno, Albisola Marina e altre città. In Europa (Germania, Amsterdam, Castello Reale di Varsavia ecc.), in Cina (Chongquing Planning Exhibition Gallery a Chongquing nel 2007) e negli Stati Uniti (Los Angeles, Chicago, Esposizione Internazionale di Miami ecc..).