Il 98,9% delle madri partorirebbe alle Scotte una seconda volta e il 90% è soddisfatto dell'accoglienza ricevuta
SIENA. Dalla parte delle donne, ascoltando le donne. Questo l’obiettivo del questionario sul percorso nascita effettuato al policlinico Santa Maria alle Scotte e presentato durante il simposio internazionale. La nascita nel 2010, organizzato dal professor Felice Petraglia, direttore UOC Otstericia e Ginecologia e dal professor Filiberto Maria Severi a cui hanno partecipato anche tantissimi cittadini.
“Abbiamo voluto capire quello che le donne pensano ma a volte non dicono – spiega Severi – anche per continuare a migliorare l’assistenza offerta e tutti gli aspetti legati alla degenza, quali il comfort, la comunicazione e le attenzioni per le partorienti, aiutandole nei momenti di difficoltà”. Nel 2009 alle Scotte sono nati 1415 bambini nel reparto di Ostetricia, articolato in tre sezioni: l’area parto, la patologia ostetrica e il puerperio, con tre sale parto e una sala operatoria dedicata agli interventi ostetrici, tra cui il taglio cesareo. La stretta collaborazione con i medici della Terapia Intensiva Neonatale (TIN), diretta dal professor Franco Bagnoli e della Pediatria Neonatale, diretta dal professor Giuseppe Buonocore, permette un’adeguata assistenza al neonato da gravidanza fisiologica e da gravidanza ad alto rischio.
“Abbiamo voluto capire quello che le donne pensano ma a volte non dicono – spiega Severi – anche per continuare a migliorare l’assistenza offerta e tutti gli aspetti legati alla degenza, quali il comfort, la comunicazione e le attenzioni per le partorienti, aiutandole nei momenti di difficoltà”. Nel 2009 alle Scotte sono nati 1415 bambini nel reparto di Ostetricia, articolato in tre sezioni: l’area parto, la patologia ostetrica e il puerperio, con tre sale parto e una sala operatoria dedicata agli interventi ostetrici, tra cui il taglio cesareo. La stretta collaborazione con i medici della Terapia Intensiva Neonatale (TIN), diretta dal professor Franco Bagnoli e della Pediatria Neonatale, diretta dal professor Giuseppe Buonocore, permette un’adeguata assistenza al neonato da gravidanza fisiologica e da gravidanza ad alto rischio.
Il questionario, presentato dall’ostetrica Federica Pensatori, è stato sottoposto a 261 donne che hanno partorito tra luglio e ottobre 2010. Di queste il 70,9% era al primo parto e più del 90% risulta soddisfatto dell’accoglienza ricevuta. “Ogni donna ha dubbi, paure e aspettative sul momento del parto – commenta Petraglia – e il nostro obiettivo è quello di aiutarle a stare bene, prima e dopo il parto”.
Il 30% delle mamme intervistate ha scelto la partoanalgesia, un servizio offerto grazie alla piena collaborazione con gli anestesisti dell’UOC Anestesia e Terapia del Dolore, diretta da Pasquale D’Onofrio. “La percentuale è comunque alta rispetto ad altre strutture ospedaliere – spiega Petraglia – offriamo un’opportunità in più alle mamme ma il nostro compito è solo quello di metterle nelle condizioni ideali per poter scegliere ciò che è meglio”. La maggior parte delle donne intervistate, circa il 96%, ha gradito il fatto che il partner fosse attivamente coinvolto nel parto ma c’è anche chi avrebbe preferito accanto, anziché il partner, un’altra persona o la mamma (35%). La soddisfazione è alta anche per gli aspetti relativi al comfort e al puerperio. “Il puerperio – aggiunge Severi – è il reparto che accoglie mamma e figlio dopo il parto. Ciascuna stanza di degenza, a 2 letti, è comunicante con un piccolo nido, dove si trova il fasciatoio e tutto l’occorrente per le cure del neonato. Questo permette alla neo-mamma di stare in contatto ed accudire il neonato 24 ore su 24”. Questo sistema, chiamato rooming-in è apprezzato dalla quasi totalità delle mamme e sostituisce il nido tradizionale. Quotidianamente i neonati sono visitati dai neonatologi che monitorizzano le condizioni di salute del bimbo e l’accrescimento corporeo.
L’86% delle mamme si dichiara soddisfatto per l’assistenza medica e il 91% ha apprezzato l’assistenza delle ostetriche che risultano essere una figura molto importante anche nella divulgazione delle informazioni sulle tecniche antalgiche e anche come sostegno psicologico. “La prima scuola ostetrica d’Italia – commenta Petraglia – è nata in Toscana dove abbiamo un’antica tradizione, un’ottima preparazione e una forte motivazione di queste preziose figure professionali”.
Il 30% delle mamme intervistate ha scelto la partoanalgesia, un servizio offerto grazie alla piena collaborazione con gli anestesisti dell’UOC Anestesia e Terapia del Dolore, diretta da Pasquale D’Onofrio. “La percentuale è comunque alta rispetto ad altre strutture ospedaliere – spiega Petraglia – offriamo un’opportunità in più alle mamme ma il nostro compito è solo quello di metterle nelle condizioni ideali per poter scegliere ciò che è meglio”. La maggior parte delle donne intervistate, circa il 96%, ha gradito il fatto che il partner fosse attivamente coinvolto nel parto ma c’è anche chi avrebbe preferito accanto, anziché il partner, un’altra persona o la mamma (35%). La soddisfazione è alta anche per gli aspetti relativi al comfort e al puerperio. “Il puerperio – aggiunge Severi – è il reparto che accoglie mamma e figlio dopo il parto. Ciascuna stanza di degenza, a 2 letti, è comunicante con un piccolo nido, dove si trova il fasciatoio e tutto l’occorrente per le cure del neonato. Questo permette alla neo-mamma di stare in contatto ed accudire il neonato 24 ore su 24”. Questo sistema, chiamato rooming-in è apprezzato dalla quasi totalità delle mamme e sostituisce il nido tradizionale. Quotidianamente i neonati sono visitati dai neonatologi che monitorizzano le condizioni di salute del bimbo e l’accrescimento corporeo.
L’86% delle mamme si dichiara soddisfatto per l’assistenza medica e il 91% ha apprezzato l’assistenza delle ostetriche che risultano essere una figura molto importante anche nella divulgazione delle informazioni sulle tecniche antalgiche e anche come sostegno psicologico. “La prima scuola ostetrica d’Italia – commenta Petraglia – è nata in Toscana dove abbiamo un’antica tradizione, un’ottima preparazione e una forte motivazione di queste preziose figure professionali”.
Di solito le donne sono dimesse 48-72 ore dopo il parto spontaneo e 4-5 giorni dopo il taglio cesareo. L’84% delle donne intervistate è soddisfatto dell’organizzazione dell’ospedale durante la degenza in puerperio, il 98% è contento per le indicazioni fornite al momento del ritorno a casa e il 98,9% partorirebbe ancora alle Scotte. “Il nostro impegno quotidiano – conclude Petraglia – inizia da lontano e segue le donne per tutti i nove mesi della gravidanza perché la nascita è un evento unico ed eccezionale. Il percorso che porta alla nascita è un cammino importante da fare insieme e la soddisfazione delle donne è anche un pò la nostra soddisfazione”.