Il risultato sarà festeggiato insieme all

“Si tratta di un’importante alternativa al trapianto di cuore – spiega Maccherini – rivolta a tutte quelle persone con patologie cardiache molto gravi e che, per motivi di età o di gravità, non hanno la possibilità di ricevere un organo in tempi accettabili”. L’impianto di cuore artificiale, chiamato VAD, è un sistema di assistenza meccanica che viene attivato sulla parte sinistra del cuore. “Inseriamo una turbina nel ventricolo sinistro – aggiunge Maccherini – che pompa il sangue spingendolo nell’aorta, sostituendo di fatto la funzione del ventricolo sinistro, lasciando l’organo del paziente in sede e a riposo. A Siena abbiamo un tasso di sopravvivenza tra i più alti d’Italia, circa l’80%, e stimiamo che con questo impianto si possa avere una prospettiva di vita comparabile con il trapianto a circa 5 anni”. Questo sistema permette di raggiungere tre risultati importanti: garantire la sopravvivenza del paziente, mettere a disposizione una pompa di potenza simile a quella fisiologica dell’organo, offrire un’alternativa alla carenza di donazioni di cuori trapiantabili. “Il sistema – prosegue Maccherini – utilizza un’alimentazione elettrica tramite uno spinotto collegato all’orecchio, del tutto impermeabile e asettico”.
Il programma di impianto di cuori artificiali è stato fortemente sostenuto dalla Regione Toscana attraverso la rete cardiologica dello scompenso avanzato, diretta dal professor Gensini e coordinato dal professor Guido Sani. Gli importanti traguardi ottenuti sia nel settore del trapianto di cuore che in quello dei cuori artificiali saranno festeggiati insieme alla sezione senese dell’ACTI – Associazione Cardiotrapiantati italiani, domenica 5 dicembre, nel corso di un meeting organizzato a Poggibonsi durante il quale saranno raccolti fondi a sostegno della casa accoglienza della onlus, rivolta ad accogliere i familiari delle persone ricoverate nei reparti di cardiochirurgia e cardiologia. “Cerchiamo di fare tutto il possibile – spiega Dario Malquori, presidente della onlus senese e uno dei primi cardiotrapiantati delle Scotte – per aiutare i familiari delle persone ricoverate in attesa di trapianto o che hanno subito un intervento complesso e hanno bisogno di molto tempo per recuperare forze e salute. Sappiamo cosa vuol dire e cerchiamo di metterci nei panni del prossimo per rendere l’esperienza della malattia meno traumatica”.