Il prezzo di partenza era di 68 milioni, Nessunoo si è presentato
SIENA. L’asta per la vendita della Certosa di Pontignano è andata deserta. Evidentemente, la base di partenza di 68 milioni di euro per una struttura (prestigiosissima ma in gran parte non a norma dal punto di vista della sicurezza e degli impianti) è stata considerata troppo elevata. Inoltre, è sottoposta al vincolo della Soprintendenza e l’esecuzione di lavori ed opere di qualunque genere sull’immobile è
sottoposta a preventiva autorizzazione della stessa. Il bando sottolinea anche che “L’immobile, per il quale si ritengono compatibili le destinazioni d’uso attuali (attività ricettiva, ristorativa, congressuale e residenza), non dovrà comunque essere destinato ad usi, anche a carattere temporaneo, suscettibili di arrecare pregiudizio alla sua conservazione e fruizione pubblica o comunque non compatibili con il carattere storico e artistico del bene medesimo”.
La società incaricata della asta è Antoitalia. Che ha curato l’operazioni che deve portare (con generale dispiacere a Siena) alla vendita di un gioiello che conta su quasi ventimila metri quadrati (e undici ettari di terreno agricolo); 45 camere con bagno, 5 suites , e otto appartamenti nelle celle dei certosini. Qui sono stati Ciampi, D’Alema, Andreotti e molti altri. Era uno dei benei più preziosi e prestigiosi dell’Università di Siena.
sottoposta a preventiva autorizzazione della stessa. Il bando sottolinea anche che “L’immobile, per il quale si ritengono compatibili le destinazioni d’uso attuali (attività ricettiva, ristorativa, congressuale e residenza), non dovrà comunque essere destinato ad usi, anche a carattere temporaneo, suscettibili di arrecare pregiudizio alla sua conservazione e fruizione pubblica o comunque non compatibili con il carattere storico e artistico del bene medesimo”.
La società incaricata della asta è Antoitalia. Che ha curato l’operazioni che deve portare (con generale dispiacere a Siena) alla vendita di un gioiello che conta su quasi ventimila metri quadrati (e undici ettari di terreno agricolo); 45 camere con bagno, 5 suites , e otto appartamenti nelle celle dei certosini. Qui sono stati Ciampi, D’Alema, Andreotti e molti altri. Era uno dei benei più preziosi e prestigiosi dell’Università di Siena.