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di Umberto De Santis
SIENA. Non è facile parlare di Mens Sana basket 1871 in questo momento. Eppure dovrebbe essere il momento della gloria per la composita banda radunata intorno alla figura di Giangastone Brogi, il signore che ha portato un progetto in questa società mutuandolo da quello felicemente realizzato a Varese dalla nuora Salvestrin (vicepresidente della Openjobmetis) e che quasi nessuno ha interamente capito viste le mille deviazioni di tanti interessi di bottega, a cominciare da quelli della Polisportiva, che possiamo già contare. E invece tempo per gioire non ce n’è, in quanto le scadenze per l’iscrizione al nuovo campionato sono alle porte e si sovrappongono alla tempistica burocratica delle società e dei tempi di convocazione delle assemblee dedicate, alla verifica dei contratti di iscrizione al Consorzio, alla disponibilità materiale di diversi attori che hanno pure i loro impegni lavorativi e personali. Oltre a qualche caso di dilettantismo, come si è palesato giovedì scorso e del quale, ahimè, siamo sempre in attesa di conoscere il comunicato stampa partorito dalla presentazione ufficiale del Consorzio alla città che alle redazioni dei giornali online non risulta ancora ufficialmente arrivato, gelosamente conservato per la carta stampata, quella che non legge più nessuno che si voglia veramente informare.
Peccato! Perchè lì sarebbero celati i nomi delle aziende, oltre una ventina pare, che hanno già aderito e che meriterebbero questa pubblicità supplementare. Peccato per un sito come quello del Consorzio, che sembra stato realizzato solo per far vedere quanto siamo bravi ma assente di comunicazione e contenuti. A questo proposito, dal comunicato “riparatore” emesso venerdì mattina dalla società di pallacanestro sappiamo che il Consorzio ha la maggioranza della Mens Sana Basket 1871, è tutto a posto e che possiamo andare al mare e al Palio tranquilli.
Davvero? C’è da fare un nuovo CdA dopo le dimissioni da presidente che, finalmente, Lorenzo Marruganti potrà dare come sempre annunciato. Una esperienza che insegna a tutti che i presidenti di comodo non hanno senso. E che una società di basket ha bisogno di un presidente che, se non è e non sarà mecenate come nel caso biancoverde, sappia tenere i conti ben sotto controllo con una visione panoramica del futuro. Alla squadra ci dovrà pensare il direttore sportivo. E qui spezziamo una lancia a favore proprio di Marruganti, specialmente dopo aver visto domenica sera Forlì imbottita di ben altri quattrini ma con Sebastian Vico e Luca Pignatti nel roster, raggiungere la Mens Sana nell’albo dei record diventando la seconda squadra in Italia a vincere il campionato di serie B al primo anno di vita dopo un fallimento.
Un CdA che dovrebbe essere allargato per permettere la rappresentanza di tutte le componenti che hanno contribuito a raggiungere l’obiettivo. E dovrà arrivare anche il CdA del Consorzio, che è sì una cosa privata ma che avrà grande influenza con il suo presidente e la sua rappresentanza. Anche qui la scelta di persone competenti – non facile in una città che ha privilegiato con danno per tutta la comunità di mezze figure e yesmen in posti chiave per troppo tempo – diventa decisiva perchè occorre un personaggio dal profilo indiscutibile come presidente e garante della qualità di quello che metterà in campo il Consorzio come attività nei prossimi anni. Attenzione alle persone senza competenze che cercano soltanto visibilità personale! Perchè i tifosi, che ogni anno partecipano con gli abbonamenti e la presenza al PalaEstra, hanno dato il massimo o quasi attraverso l’Associazione e non sono una mucca da mungere all’infinito con operazioni a fondo perduto.
E per finire un piccolo suggerimento: con la comunicazione e la chiarezza non solo si informano le persone, si restituisce nuovo entusiasmo a tanti spesso delusi. Che il progressivo allontanamento dal palazzo anche dopo le dimissioni di Piero Ricci (la scusa più gettonata per non venire a tifare la squadra) ha evidenziato perfino durante i playoff contro Imola. Sveglia! Comunicazione e magari l’annuncio di qualche conferma del roster, unite all’inizio della campagna abbonamenti prima delle distrazioni estive porterebbero in cassa quanto basta per non dover correre trafelati dietro le tempistiche, oggettivamente lunghe per chi ne capisce i meccanismi, del Consorzio. Di scommesse azzardate e vinte ne sono state fatte diverse in questa storia!