Presto un ambulatorio per la cronicità nella polipatologia alle Scotte
di Augusto Mattioli
SIENA. La prevenzione è la strada da seguire per tenere sotto controllo le persone anziane affette da malattie croniche. Curandole magari nella loro abitazione invece di decidere un ricovero che per un anziano è spesso un vero e proprio trauma . E’la proposta di azienda ospedaliera universitaria senese, azienda Usl 7, medici di medicina generale senese con il progetto Acropolis, presentato questo pomeriggio nella sede dellì’ordine dei medici, che prevede la creazione, alle Scotte di un ambulatorio per la cronicità nella polipatologia la cui attività inizierà il prossimo due dicembre sotto la direzione del dottor Marco Antonio Bellini, medico di famiglia, specialista, in geriatria. Il progetto si rivolge, per il momento, ai pazienti dell’area senese, prevalentemente anziani oltre i 65 anni (ma senza escludere persone più giovani) affetti da varie malattie croniche con rischi rischio di ricadute che hanno necessità di uno specifico programma di cure. “Quando questi anziani verranno in ambulatorio non è detto che debbano essere ricoverati- sottolinea il dottor Bellini- ma potremmo studiare per loro soluzioni e terapie che possano permettere loro di restare in famiglia”.. Un progetto in ogni caso utile per Siena, città con un indice di vecchiaia, 285,03, particolarmente alto , con una media provinciale di 222.55, è una media nazionale di 131,38 che dovrebbe coinvolgere in maniera diretta i medici di famiglia (oggi spesso dispensatori di ricette e poco più)che avranno modo di seguire con maggiore continuità i loro pazienti, sia in caso di ricovero nelle situazioni più problematiche, sia quando vengano decise cure a casa utili per evitare che la patologia cronica si riacutizzi. Il progetto senese, secondo le stime, dovrebbe interessare un centinaio di persone. Dalle analisi di chi lo ha preparato, sui ricoveri negli anni 2008 e 2009, emerge che la maggior parte degli ingressi in ospedale avviene dal pronto soccorso,segnale del riacutizzarsi della patologia in una percentuale consistente di pazienti, che i periodi di degenza sono prolungati. E che le patologie croniche più frequenti sono le malattie cardiovascolari, cerebrovascolari, respiratorie, dismetaboliche, tumori dell’anziano, fratture e malnutrizione.