Dall'Università alla politica, dallo sport al Monte dei Paschi, un unico credo: la verità è ciò che fa comodo a me
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SIENA. Esiste un problema di verità. La direttrice del Cittadino online Raffaella Ruscitto nell’intervista rilasciata a Radio Siena Tv sulle elezioni del prossimo Rettore dell’Università di Siena ha centrato il problema.
Secondo il dizionario di filosofia Treccani verità è “Carattere di ciò che è vero, conformità o coerenza a principi dati o a una realtà obiettiva, e, in partic., ciò che è vero in senso assoluto”. Quindi l’assolutezza, la validità erga omnes è un suo carattere imprescindibile e, per essere tale, deve trovare riscontro esatto con la realtà oggettiva, verificabile da tutti. E qui cominciano i problemi per coloro che svolgono un’attività pubblica o di servizio nei confronti della comunità per conseguire il famoso bene comune.
La verità infatti ha il potere di delegittimare colui che mente, chi vuole far credere il contrario di ciò che è scritto nei fatti e nelle cose. E’ evidente perciò che per i mariuoli e gli affabulatori la prima regola da seguire è il cercare di celare la verità o quantomeno di offuscarla ed inquinarla.
Sui conti dell’Università di Siena siamo in presenza di due tesi contrapposte. La prima, quella del Rettore uscente Riccaboni si scioglie in un panegirico dell’Ateneo, presentando un bilancio che farebbe invidia a quello del Monte. Il Professor Grasso invece contesta quei numeri sulla base di dati accertabili oggettivamente e descrive una situazione assai più precaria, dando del Pinocchio al primo.
Essendo la verità una, chi dei due è un emerito bugiardo? Io non ho il piacere di frequentare né l’uno né l’altro, ma pur basandomi su una conoscenza indiretta delle fonti, metterei la mano sul fuoco sull’attendibilità di quanto asserito dal Professor Grasso. A prescindere dalle convinzioni personali, non si può non ammirare e stimare una persona che ha il coraggio di battersi a testa alta, contro personaggi che hanno alle spalle un potere soverchiante, con le sole armi della verità e della coerenza.
Sul ruolo preponderante della politica a Siena mi sono espresso più volte. C’è un dominus assoluto, perno di un sistema che tutti sapevano malato ex origine, ma che per varie convenienze è stato lasciato prosperare a vantaggio di un’oligarchia sfrenata e ingorda. Vergognosamente, è ancora in sella pur avendo dato prova di essere preda di uno stato ossessivo compulsivo di potere capace di ridurre in macerie tutta una Città.
La verità sul Monte poi è ben lungi dall’essere stata svelata. Benché si ripeta regolarmente che i suoi bilanci sono a prova di bomba, quando ci mette il naso la Magistratura saltano sempre fuori degli altarini. Il che mostra quanto il controllo di Bankitalia e Consob sia stato lasso. Il perché è presto detto: i primi gruppi bancari italiani controllano quello che dovrebbe essere il loro controllore, il quale quando si tratta di sanzionare gli istituti minori trova gli strumenti correttivi necessari, financo il commissariamento, mentre quando ha davanti una “crisetta” come quella del Monte alza le mani indifeso, chiedendo più poteri.
E ci stupiamo allora se Visco fa finta di credere alla favola che a Siena le mamme sussurrano ai bimbi? Sì, quella che narra dei documenti misteriosi del Monte altrettanto misteriosamente eclissatisi in una sconosciuta cassaforte e poi miracolosamente ritrovati dopo mesi e mesi di incessanti ricerche in quella stessa cassaforte occulta che era sotto gli occhi di tutti?
Rivolgo un riconoscente ringraziamento a tutti quegli uomini e a quelle donne che tengono viva a Siena la speranza in un domani migliore. Ammiro il coraggio e l’intraprendenza con cui combattono contro il Sistema perverso che ancora governa la Città, non avendo altro scudo che la forza dei loro ideali di persone libere. Ora ricorderò coloro che seguo più da vicino, scusandomi con altri che meriterebbero la citazione ma che io non conosco.
Vorrei partire da Alessandra Berti, colonna insostituibile del Cittadino online, che ho avuto l’onore di conoscere personalmente così da apprezzarne la sincerità d’intenti e la ferma indipendenza. Cara Alessandra, sono passati ormai quattro anni dalla pubblicazione del pezzo “Il tempo di una firma”, primo atto di un percorso che mi ha grandemente arricchito, permettendomi un confronto “franco”, a tu per tu, con il Monte. Questo lo devo a te, grazie di cuore.
Della direttrice Raffaella Zelia Ruscitto conosciamo tutti non solo la competenza, ma anche l’appassionata opera di sensibilizzazione sui problemi della città, svolta senza sconti a nessuno. Il giornale è diventato un punto di riferimento per coloro che vogliono rimanere liberi, pubblicando notizie e commenti puntuali, che hanno gettato un fascio di luce rivelatore dello stato dell’arte senese.
Rivolgo i miei sentimenti di stima e ammirazione alle seguenti persone, in ordine rigorosamente alfabetico:
Ascheri professor Raffaele, curatore del blog “Eretico di Siena”, che sa colpire in modo fulminante, senza mai “ravvedersi”, l’ortodossia imperante a Siena, la quale non riesce a batterlo neppure nelle aule di giustizia, lì dove regna il Superavvocato De Mossi, che non merita certamente “Zero in condotta”;
Grasso professor Giovanni, che dalle pagine del suo blog “ Il Senso della Misura” mena fendenti da paura a quei baroni parrucconi che si travestono da innovatori del sapere e invece sanno rimediare solo figure barbine;
Muzzi Federico, “Il Santo di Siena”, che non risparmia strali a pavidi e voltagabbana. Misericordiosamente si è ritagliato il compito di mettere sotto la sua speciale protezione il parroco del Palazzo Comunale, il “mitico Don Brunetto”, che quando si alza il mattino prega il Padreterno di essere risparmiato dagli Editoriali del Semper Fidelis;
Regina Carlo, di cui si dice sia un pericoloso “Bastardo Senza Gloria”. Io non posso dire che tipo sia, ma di sicuro sa mostrare gli attributi giusti e una vivace acutezza. Se a lui si aggiungessero anche solo otto uomini di pari valore, le “forze di occupazione” di Siena non avrebbero scampo e firmerebbero la loro resa.
Marco Sbarra