SIENA. Giovedì (19 maggio) alle 20.45 presso il Cinema Nuovo Pendola verrà proiettato nell’unica tappa senese il docufilm Gramsci44 (RAM Film). Diretto da Emiliano Barbucci e scritto da Emanuele Milasi, Gramsci44 racconta del periodo che l’intellettuale e politico trascorse confinato nell’isola di Ustica dal regime fascista.
«Come Isituto Gramsci Toscano abbiamo inteso promuovere e favorire la più ampia distribuzione di questo importante docufilm, che analizza attraverso i racconti diretti e tramandati la memoria della figura di Antonio Gramsci – ha dichiarato Giuseppe Bonura del Consiglio d’indirizzo dell’Istituto Gramsci Toscano e promotore dell’iniziativa – Grazie alla sensibilità della presidenza dell’Istituto Gramsci diretto da Marta Rapallini e di tutto il consiglio è stato possibile attivare questa sorta di staffetta di proiezioni in tutta la Toscana. Il documentario – ha continuato Giuseppe Bonura – si focalizza sulla Scuola dei Confinati Politici costituita sull’isola proprio da Gramsci nel brevissimo periodo del suo soggiorno, 44 giorni appena, dal 7 dicembre 1926 al 20 gennaio del ‘ 27, prima di essere trasferito nel Carcere di San Vittore, dove morì nel 1937 dopo dieci anni di sofferenze. Ciò che rappresenta il valore documentario di quest’opera – ha concluso Bonura – risiede proprio nel racconto dell’esperienza della scuola, che ha rappresentato per i confinati politici un modo per resistere all’isolamento intellettuale e per gli abitanti dell’isola un tentativo di inclusione sociale. La scuola era aperta a tutti, servì anche ad arginare l’analfabetismo e coinvolse cittadini di ogni età e stato sociale. E’ un episodio poco conosciuto della vita di Gramsci e siamo lieti di averne favorito la distribuzione».
L’idea del film viene al regista Emiliano Barbucci nel 2008, durante alcuni studi nelle Isole minori della Sicilia, tra cui appunto Ustica, lì un pescatore gli disse «sai, mio padre ha imparato a leggere e a scrivere grazie ad Antonio Gramsci». Da lì allo sviluppo e produzione della RAM Film, giovane casa di produzione calabrese, il passo è stato breve. «L’obiettivo – ha dichiarato lo sceneggiatore Emanuele Milasi – è portare alla luce una pagina della storia italiana poco conosciuta, i 44 giorni di confino di Gramsci ad Ustica, durante i quali Antonio Gramsci con Amadeo Bordiga, interpretati rispettivamente nel film da Peppino Mazzotta e Americo Melchionda, creò la scuola dei confinati aperta anche alla popolazione. C’è una grande contemporaneità nelle riflessioni di Gramsci sulla centralità che la scuola e la cultura devono avere nella società – ha continuato Emanuele Milasi – riflessioni che ad Ustica vennero messe in pratica attraverso la trasmissione reciproca dei rispettivi saperi. Una scuola singolare, quella messa in atto da Gramsci, in cui l’alunno era allo stesso tempo maestro, una scuola che evitò l’inaridimento intellettuale e morale dei confinati a cui parteciparono anche gli isolani. Quella unificazione culturale di cui parlava Gramsci, la necessità di aspirare ad una formazione culturale unitaria senza distinzione, per tutti, è un messaggio che vogliamo porgere alle nuove generazioni, la necessità che la scuola debba avere una funzione centrale nella società».