di Ezio Sabatini
SIENA. Anche l'ultimo saluto per Paolo Maccherini, decano del giornalismo senese, è stato allo stesso tempo presente e discreto, come è stata la vita di uno straordinario profesionista.
Il funerale di Maccherini si è svolto alle 15 di oggi alla basilica dell'Osservanza, davanti ad una folla commossa di colleghi, amici, uomini delle istituzioni e della politica cittadina. Voler fare un elenco di tutte le personalità presenti è come voler mettere insieme una lista di tutte le realtà che un reporter come Paolo aveva raccontato in una carriera più che quarantennale. C'era, fra i tanti, l'ex provveditore del Monte dei Paschi Emilio Giannelli, il vice sindaco, il direttore dell'Enoteca Italiana, i giovani e meno giovani della redazione di Canale 3 Toscana, tanti impiegati nei mille uffici stampa della città, il rettore dell'Università, il presidente dell'UNICEF Italia, alcuni colleghi dell'edizione regionale toscana di Rai 3, e mille altre personalità. Per ultimo un paggio del suo Nicchio, con la bandiera listata a lutto. La basilica era strapiena e molte persone sono dovute rimanere fuori. E' stata l'occasione per far trasparire il rapporto umano e professionale della gente con Paolo. Un ex alto rappresentante delle istituzioni nazionali si è lasciato sfuggire che quando era all'apice della propria carriera romana non aveva mai rilasciato una intervista a nessuno. O meglio una sola, ad un solo giornalista, che oggi era venuto a salutare per l'ultima volta.
Dopo la cerimonia, officiata da don Floriano della Magione della Contrada dell'Istrice, il corpo è stato trasportato su un carro funebre antistante la chiesetta. Qui, in una Italia che vede spesso gli applausi ai funerali, nessuno ha battuto le mani ma molti hanno fatto un segno della crece, formulato una preghiera o semplicemente mantenuto il raccoglimento e la discrezione che tanto piacevano a Paolo Maccherini. La salma è stata poi sepolta nel cimitero della Misericordia.
La giornata è stata segnata dal generale cordoglio per la scomparsa del volto noto del giornalismo senese. Il sindaco di Siano ha fatto sapere della propria emozione tramite una nota stampa. Il primo cittadino ha fatto le condoglianze, anche a nome della città tutta, alla moglie Camilla ed al figlio Carlo. "Voglio ricordare prima l'uomo – ha detto Cenni – che l'impeccabile professionista". "Di Paolo ci mancheranno molte cose, soprattutto l?intelligenza arguta, quella capacità solo sua di saper vedere le cose sempre da un punto di vista originale e con una punta di ironia, quella che serviva per farci comprendere come dare il giusto peso agli accadimenti della vita. Essere profondi senza essere pesanti, questo ho sempre ammirato in lui".
Massimo Guasconi e Gianni Castagnini, della CNA di Siena, lo ricordano come "molto schivo, e forne non è caso che ci abbia lasciato in un giorno in cui le redazioni dei giornali sono chiuse" e si immagino che adesso sia con le "grandi firme del giornalismo come il suo grande amico Gianni Brera. Persona schiva e umile, forse non a caso ci ha lasciato in uno di quei rari giorni in cui le redazioni dei giornali sono chiuse. Concludiamo con un affettuoso abbraccio alla moglie, all'amatissimo figlio Carlo e più in generale a tutte le persone che gli hanno voluto bene".
Il lega fra Maccherini e l'Enoteca era qualcosa di speciale, essendo anche stato, nel 1968 appena 27enne, direttore dell'Ente Mostra Vini. Il direttore dell'Enoteca, Fabio Carlesi, parla di lui come "di un amico, collega e maestro che era diventato di la memoria storica, l'alfiere ed il paladino dell'Ente Vini".
Il rettore dell'Università di Siena, Silvano Focardi, si è detto "profondamente commosso per la scomparsa di Paolo Maccherini, uomo di cultura, attento osservatore della politica e dei costumi, fine conoscitore di Siena e della sua storia".
Non sono mancate le parole del presidente della Provincia, Fabio Ceccherini: "Ricordo con grande affetto Paolo Maccherini. Una persona brillante, colta e ricca di umanità. Il giornalismo senese perde una figura di spicco, molto conosciuta e familiare. Ricordo, in modo particolare, quando fu chiesto a lui di commemorare la figura di Paolo Cesarini cui la Provincia di Siena aveva dedicato la sala stampa. Lo fece, come sempre, con molto entusiasmo e passione. E con quell’ironia che da sempre lo caratterizzava".
Roberto Bruchi, direttore di Aprovito: “Una grande personalità del mondo del vino, prima come segretario generale dell’Ente Vini poi, sempre, come giornalista, grande professionista del settore, attento e curioso nei confronti delle novità, delle produzioni di qualità. E se il mondo del vino perde in questo modo un nome importante per tutto il territorio, io perdo soprattutto un amico con il quale, fin da subito, si era stabilito un grande rapporto di affetto, stima e fiducia reciproca. Di Paolo, in tutti gli anni in cui ho avuto la fortuna di lavorare con lui, ho avuto modo di cogliere caratteristiche così rare a trovarsi: grande umanità, pacatezza, una mitezza pari a nessun altro".
Per le Liste civiche "lascia in noi tutti un indelebile ricordo per la passione e la professionalità con cui, fino al termine della sua vita, ha condotto il suo ruolo di giornalista competente e sempre al di sopra delle parti. Attore della vita cittadina, ha espresso il suo impegno sociale e politico anche all'interno delle istituzioni dove ha ricoperto il ruolo di consigliere comunale. Sul piano umano vogliamo ricordare la cortesia e lo stile cui ha sempre improntato i rapporti personali facendogli meritare la confidenza ed il rispetto di ogni interlocutore".