di Alessandra Siotto
SIENA. I giovani senesi consumano alcol fin dall'età di 11 anni e lo fanno soprattutto in casa e al bar. Dati in linea con la media nazionale, che confermano come l'uso di alcol tra i giovanissimi sia una realtà diffusa di cui le istituzioni devono iniziare ad occuparsi. “Non c'è emergenza, ma c'è la strisciante possibilità che questo sistema possa diventare una cattiva abitudine”, ha affermato Maria Teresa Fabbri, assessore alle Politiche Sociali del Comune di Siena, che questa mattina ha presentato i progetti avviati dall'amministrazione cittadina a proposito di questo fenomeno.
“Alcol e Giovani” è un'iniziativa che coinvolge Comune, Regione, USL 7, Università di Siena e Centro Studi sulle Dipendenze Patologiche ed inoltre è appoggiato e sostenuto da Confesercenti Siena, Magistrato delle Contrade e Azienda Usl 9 Grosseto. Il Giuseppe Montefrancesco, direttore del Centro Studi sulle Dipendenze Patologiche, ha parlato delle indagini svolte sui ragazzi delle scuole medie, cui è stato sottoposto un questionario anonimo. L'età media dei 396 ragazzi è di 13 anni e l'85% del campione ha dichiarato di aver già avuto contatti con l'alcol e il 7,3 % ne fa uso più volte a settimana“quando ti capita di bere alcolici?” posta a ragazzi di 13 anni. Il 7,3% risponde “più volte a settimana”, il 7,8% “Tutti i sabati”, “Qualche volta in un mese” il 37,5%, “Qualche volta in un anno” 31,6% e “Mai” 15,7%.; il 45% del campione ha dichiarato di comprarlo al bar, dove non andrebbe loro venduto. Montefrancesco ha spiegato che l'alcol sia “una delle quattro grandi droghe, insieme a nicotina, eroina e cocaina, due delle quali legali, che portano ad un altissimo grado di dipendenza”. Per questo è necessario sensibilizzare i ragazzi, ma anche gli adulti e le loro famiglie. Montefrancesco ha affermato che “il problema delle dipendenze non sarà mai eliminato perchè non è eliminabile; l'unico modo per arginare e prevenire il fenomeno è che le istituzioni e anche le famiglie aprano una discussione”.
Al centro delle attività di “Alcol e giovani” c'è la campagna di prevenzione “Cento modi per” che si articola in manifesti murali e attraverso il sito internet www.centomodiper.it.
I manifesti, già affissi a partire dal mese di marzo, sono stati costruiti con tecniche pubblicitarie e si compongono di una serie di stimoli visivi ambigui dove si accostano a bicchieri di bevande alcoliche e sagome festanti alcuni quesiti legati ai processi di motivazione del consumo: “Cento modi per divertirsi?” “Cento modi per piacere?” “Cento modi per essere se stessi?”. Successivamente è iniziata la rivelazione del vero messaggio della campagna: “Cento modi per nascondersi”. Il sito web, in linea dal 2 maggio, è uno strumento per reperire informazioni e fare domande all'esperto, in una sorta di consultorio on line. Il progetto si coronerà il 31 maggio nella giornata evento “Alcol free” che vuole dimostrare come sia possibile divertirsi senza alcolici. Nel corso dell'evento saranno premiati i migliori elaborati del concorso “Cento modi di raccontare l'alcol”, che saranno in mostra dal 2 giugno nello spazio del Cortile del Podestà, e sarà proiettato il documentario “Cento modi per nascondersi”. La giornata si concluderà con il concerto realizzato in collaborazione con l'associazione Siena Rock.L'altra iniziativa denominata “Progetto Aperitivo” è stata illustrata e condotta dalla professoressa Mattei del dipartimento di Scienze Tecniche Dietetiche Applicate dell'Università di Siena. Si sono svolti incontri, focus group e un questionario con gli adolescenti per capire i loro comportamenti e orientarli ad un uso intelligente e conviviale dell'alcol.
Lo studio si è proposto di analizzare la situazione dei ragazzi delle scuole superiori di Siena in merito al consumo di alcol ed in particolare all'aperitivo. Il campione della ricerca è composto da 467 studenti appartenenti alle classi II, III, IV e V di diversi istituti superiori della città di Siena, 61% femmine e 39% maschi, con un'età media di 17/18 anni. I risultati indicano una realtà senese che in linea di massima concorda con la situazione italiana rilevata dall'ISTAT nel 2006. Il primo bicchiere di alcol è consumato tra gli 11 e i 14 anni, prima della media europea (14,5 anni). Unico dato in contrasto con la letteratura a disposizione degli studiosi riguarda la tipologia di bevanda preferita: i ragazzi senesi (il 37,7 %) scelgono soprattutto il vino, mentre a livello nazionale viene consumata soprattutto birra. La spiegazione è riscontrabile nella tradizione culturale di questa città. Di solito le bevande alcoliche vengono consumate fuori pasto, in particolare durante il fine settimana (aperitivo, feste private..). Il 42% afferma di bere alcol almeno una volta a settimana, principalmente durante il weekend. Gli intervistati infatti affermano di non avere l'abitudine di bere durante la giornata ma, quando capita, il 39,2% afferma di bere alcolici soprattutto a casa, generalmente durante i pasti, prediligendo anche in questo caso il vino. I luoghi dove si fa maggiore uso di alcol sono la discoteca (31%), seguita dal bar/pub (30,5%) e dalle feste private (22,2%). Durante l'aperitivo il 67,7% dei soggetti afferma di consumare generalmente non più di un bicchiere ed il quantitativo di alcol assunto è accettabile: i ragazzi sembrano rientrare nelle dosi stabilite dall'OMS. Inoltre, l'aperitivo viene visto principalmente come un'occasione per stare con gli amici, durante il quale si tende a consumare non più di un cocktail, accompagnato da quantità modiche di cibo – lo dice il 74,4% del campione – dopodiché quasi la totalità dei ragazzi cena in ristoranti o pizzerie.
SIENA. I giovani senesi consumano alcol fin dall'età di 11 anni e lo fanno soprattutto in casa e al bar. Dati in linea con la media nazionale, che confermano come l'uso di alcol tra i giovanissimi sia una realtà diffusa di cui le istituzioni devono iniziare ad occuparsi. “Non c'è emergenza, ma c'è la strisciante possibilità che questo sistema possa diventare una cattiva abitudine”, ha affermato Maria Teresa Fabbri, assessore alle Politiche Sociali del Comune di Siena, che questa mattina ha presentato i progetti avviati dall'amministrazione cittadina a proposito di questo fenomeno.
“Alcol e Giovani” è un'iniziativa che coinvolge Comune, Regione, USL 7, Università di Siena e Centro Studi sulle Dipendenze Patologiche ed inoltre è appoggiato e sostenuto da Confesercenti Siena, Magistrato delle Contrade e Azienda Usl 9 Grosseto. Il Giuseppe Montefrancesco, direttore del Centro Studi sulle Dipendenze Patologiche, ha parlato delle indagini svolte sui ragazzi delle scuole medie, cui è stato sottoposto un questionario anonimo. L'età media dei 396 ragazzi è di 13 anni e l'85% del campione ha dichiarato di aver già avuto contatti con l'alcol e il 7,3 % ne fa uso più volte a settimana“quando ti capita di bere alcolici?” posta a ragazzi di 13 anni. Il 7,3% risponde “più volte a settimana”, il 7,8% “Tutti i sabati”, “Qualche volta in un mese” il 37,5%, “Qualche volta in un anno” 31,6% e “Mai” 15,7%.; il 45% del campione ha dichiarato di comprarlo al bar, dove non andrebbe loro venduto. Montefrancesco ha spiegato che l'alcol sia “una delle quattro grandi droghe, insieme a nicotina, eroina e cocaina, due delle quali legali, che portano ad un altissimo grado di dipendenza”. Per questo è necessario sensibilizzare i ragazzi, ma anche gli adulti e le loro famiglie. Montefrancesco ha affermato che “il problema delle dipendenze non sarà mai eliminato perchè non è eliminabile; l'unico modo per arginare e prevenire il fenomeno è che le istituzioni e anche le famiglie aprano una discussione”.
Al centro delle attività di “Alcol e giovani” c'è la campagna di prevenzione “Cento modi per” che si articola in manifesti murali e attraverso il sito internet www.centomodiper.it.
I manifesti, già affissi a partire dal mese di marzo, sono stati costruiti con tecniche pubblicitarie e si compongono di una serie di stimoli visivi ambigui dove si accostano a bicchieri di bevande alcoliche e sagome festanti alcuni quesiti legati ai processi di motivazione del consumo: “Cento modi per divertirsi?” “Cento modi per piacere?” “Cento modi per essere se stessi?”. Successivamente è iniziata la rivelazione del vero messaggio della campagna: “Cento modi per nascondersi”. Il sito web, in linea dal 2 maggio, è uno strumento per reperire informazioni e fare domande all'esperto, in una sorta di consultorio on line. Il progetto si coronerà il 31 maggio nella giornata evento “Alcol free” che vuole dimostrare come sia possibile divertirsi senza alcolici. Nel corso dell'evento saranno premiati i migliori elaborati del concorso “Cento modi di raccontare l'alcol”, che saranno in mostra dal 2 giugno nello spazio del Cortile del Podestà, e sarà proiettato il documentario “Cento modi per nascondersi”. La giornata si concluderà con il concerto realizzato in collaborazione con l'associazione Siena Rock.L'altra iniziativa denominata “Progetto Aperitivo” è stata illustrata e condotta dalla professoressa Mattei del dipartimento di Scienze Tecniche Dietetiche Applicate dell'Università di Siena. Si sono svolti incontri, focus group e un questionario con gli adolescenti per capire i loro comportamenti e orientarli ad un uso intelligente e conviviale dell'alcol.
Lo studio si è proposto di analizzare la situazione dei ragazzi delle scuole superiori di Siena in merito al consumo di alcol ed in particolare all'aperitivo. Il campione della ricerca è composto da 467 studenti appartenenti alle classi II, III, IV e V di diversi istituti superiori della città di Siena, 61% femmine e 39% maschi, con un'età media di 17/18 anni. I risultati indicano una realtà senese che in linea di massima concorda con la situazione italiana rilevata dall'ISTAT nel 2006. Il primo bicchiere di alcol è consumato tra gli 11 e i 14 anni, prima della media europea (14,5 anni). Unico dato in contrasto con la letteratura a disposizione degli studiosi riguarda la tipologia di bevanda preferita: i ragazzi senesi (il 37,7 %) scelgono soprattutto il vino, mentre a livello nazionale viene consumata soprattutto birra. La spiegazione è riscontrabile nella tradizione culturale di questa città. Di solito le bevande alcoliche vengono consumate fuori pasto, in particolare durante il fine settimana (aperitivo, feste private..). Il 42% afferma di bere alcol almeno una volta a settimana, principalmente durante il weekend. Gli intervistati infatti affermano di non avere l'abitudine di bere durante la giornata ma, quando capita, il 39,2% afferma di bere alcolici soprattutto a casa, generalmente durante i pasti, prediligendo anche in questo caso il vino. I luoghi dove si fa maggiore uso di alcol sono la discoteca (31%), seguita dal bar/pub (30,5%) e dalle feste private (22,2%). Durante l'aperitivo il 67,7% dei soggetti afferma di consumare generalmente non più di un bicchiere ed il quantitativo di alcol assunto è accettabile: i ragazzi sembrano rientrare nelle dosi stabilite dall'OMS. Inoltre, l'aperitivo viene visto principalmente come un'occasione per stare con gli amici, durante il quale si tende a consumare non più di un cocktail, accompagnato da quantità modiche di cibo – lo dice il 74,4% del campione – dopodiché quasi la totalità dei ragazzi cena in ristoranti o pizzerie.
Il dato che emerge da queste indagini e da queste iniziative è che l'alcol gode di una accettazione sociale positiva ed è visto come una sostanza che disinibisce, associata ad un'idea di spensieratezza e di divertimento. Gli adolescenti spesso ricorrono all'alcol per sentirsi parte del gruppo, per facilitare le relazioni interpersonale e per rendere allegra la serata.
Gli esperti che hanno preso parte ai progetti concordano sul fatto che non bisogna creare allarmismo né percorrere la strada del proibizionismo, ma è necessario l'impegno delle istituzioni e delle famiglie per educare i giovani e salvaguardare la loro salute.