di Erica Nencini
SIENA. In occasione del ventennale del Terra di Siena International Film Festival, è stata organizzata una serata-evento per omaggiare due grandi protagonisti del cinema italiano: Monica Vitti e Vittorio De Sica.
La serata è stata presentata da Roberto Barzanti, il quale ha introdotto il lavoro di Giancarlo Governi. Presente anche Maria Pia Corbelli, fondatrice nel 1996 del Terre di Siena Film Festival e direttrice del giornale La Voce del Campo.
Il pubblico presente ha assistito alla proiezione di un film, realizzato per la Rai da Giancarlo Governi, interamente dedicato alla figura di Maria Luisa Ceciarelli, in arte Monica Vitti. Il film prodotto è un fedele ritratto dell’attrice, diventata una vera e propria icona del cinema. Giancarlo Governi ci racconta i primi esordi di Monica Vitti in ambito teatrale, i primi film con Antonioni che la consacrano a star del cinema dell’incomunicabilità, per poi passare alla Vitti della commedia e del piccolo schermo. Di Monica Vitti si evidenzia la forte ironia, caratteristica che contraddistinguerà il suo lavoro facendola diventare l’interprete –appunto ironica- dei profondi turbamenti dell’animo umano. Il filmato di Governi è un vero e proprio omaggio a Monica, oggi ritirata a vita privata a causa di una malattia, e anche il tentativo –riuscito- di risvegliare nel pubblico il ricordo di una grande attrice e donna.
Subito dopo il filmato, proiettato nella Sala delle Lupe, è seguita la presentazione dell’ultimo saggio di Giancarlo Governi dedicato a Vittorio De Sica. Governi, autore e grande critico cinematografico, ha voluto raccontare la vita del grande regista in una biografia tentando di dare profondità ai fatti grazie alla sua capacità di rielaborazione. “Quando scrivo una biografia tento sempre di immaginarmi cosa avrà pensato o provato il personaggio di cui sto scrivendo e proprio per questo motivo spesso alterno ai meri fatti delle riflessioni personali, dei giudizi. Credo quindi che il mio lavoro possa essere visto come una biografia critica.”, spiega Giancarlo Governi. Come per Monica Vitti, Governi racconta prima il De Sica uomo e poi il grande registra. Tramite le sue parole viene dipinto il ritratto di un uomo che quasi per caso inciampò nella recitazione, da cui poi trasse il giusto slancio per diventare regista; come afferma Governi:” L’attore ad un certo punto applica la tecnica appresa e diviene regista”. Governi parla poi del rapporto di De Sica con il padre, Umberto, figura di grande supporto, a cui poi dedicherà il film Umberto D.
Emozionanti anche le letture a cura di Margherita Fusi tratte dal libro, che hanno conferito ulteriore profondità alle già emozionanti parole di Giancarlo Governi.