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di Fabrizio Pinzuti
SIENA. “Il peggio non ha limiti; non chiamarlo è già qui”, recita un vecchio adagio, espressione della saggezza popolare. Proprio nell’ultimo mio articolo “chi l’ha detto che il referendum è stato perso?”, pubblicato nel Cittadino On Line, sezione Ambiente, del 23 aprile sull’esito del Referendum del 17 aprile e sui problemi riguardanti le trivelle in generale, ricordavo che talvolta, anche quando si raggiunge il quorum, alcuni referendum, benché vincenti ed espressione di una volontà popolare diffusa, rimangono disattesi e vanificati. Citavo come esempi quelli sul finanziamento pubblico dei partiti e sulla ripubblicizzazione dell’acqua del 2011, elusi sia nella formulazione letterale che nelle istanze più generali e collettive che esprimevano, o comunque sottendevano. Non potevo prevedere che qualche ora dopo sarei venuto a conoscenza, attraverso una nota di “Yaku” – movimento tridentino del Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua, che prende nome dal termine che significa acqua nella lingua di uno dei popoli più antichi dell’America Latina, i Quechua, e che ha come obiettivo la difesa dell’acqua come difesa della natura, della giustizia, del diritto alla vita – che la Camera il 20 aprile aveva discusso la legge di iniziativa popolare sulla gestione pubblica del servizio idrico a distanza di circa 9 anni dal suo deposito corredato da oltre 400.000 firme. Il testo approvato però, radicalmente diverso, nella forma e nei principi, da quello proposto dal Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua, reintroduce la possibilità di fare profitti sull’acqua e di fatto consegna alle privatizzazioni il servizio idrico integrato.
“Il PD e la maggioranza hanno stravolto il testo, a partire dall’articolo 6 che disciplinava i processi di ripubblicizzazione. E’ caduta anche l’ultima foglia di fico dietro la quale il PD aveva provato a nascondersi. Infatti la Commissione Bilancio ha cancellato la via prioritaria assegnata all’affidamento diretto in favore di società interamente pubbliche … E’ un tradimento della volontà popolare … Annega la Democrazia in Parlamento … Il Governo del nostro Paese ha messo una croce su partecipazione e democrazia negando di fatto l’esito referendario del 2011 per la ripubblicizzazione dell’acqua“. Questo il commento di Yaku, che prosegue: “Dopo il voto gli attivisti dei movimenti per l’acqua presenti in aula hanno sventolano bandiere dell’acqua e gettato in aula coriandoli blu. Poi sono stati identificati e costretti a lasciare l’aula (video). Inoltre la cancellazione della volontà popolare di 27 milioni di italiani che si espressero in favore dell’acqua pubblica ai referendum arriva a pochi giorni dalla tornata referendaria del 17 aprile, sulla quale la maggioranza di Governo ha fatto campagna per l’astensionismo, il disconoscimento di un percorso di partecipazione come quello sulla gestione pubblica del servizio idrico rappresenta un preoccupante segnale per la democrazia nel nostro paese. Il movimento per l’acqua continuerà la battaglia contro questa legge anche nel passaggio al Senato e lancia contro i provvedimenti del Governo Renzi, a partire dal ddl Madia, una petizione nazionale insieme ai referendum sociali”.
All’approvazione si sono opposti SEL, SI, M5S. Dopo le regalie per l’oro nero, sono arrivate quelle per l’oro blu.