SIENA. L’Assemblea dei soci di Microcredito di Solidarietà SpA, riunita oggi a Siena, ha approvato il bilancio d’esercizio 2015, chiuso con un ammontare complessivo di erogazioni di 560.265 euro a favore di 199 soggetti locali. La Società, di cui Banca Monte dei Paschi di Siena è cofondatore e maggiore azionista, prosegue il suo impegno per le persone in difficoltà e le microimprese del territorio, con l’obiettivo di contrastare la povertà e il disagio sociale e favorire l’accesso al credito di soggetti che non sono in grado di presentare tutti i requisiti richiesti solitamente dal tradizionale canale bancario.
“Sono contento di poter affermare che anche quest’anno abbiamo chiuso il bilancio con un risultato positivo, non solo dal punto di vista contabile ma, soprattutto, sotto l’aspetto dell’impatto sociale che la nostra operatività ha rappresentato per la provincia di Siena – ha commentato Mario Marzucchi, presidente di Microcredito – Tale risultato è stato nuovamente possibile grazie al sostegno costante fornito da Banca Mps, sia con personale distaccato, che in termini di logistica e informatica, e grazie al prezioso apporto dei numerosi volontari che operano nelle province di Siena, Massa Carrara e Grosseto con grande disponibilità, capacità e competenza, unite alla comprovata esperienza. A dieci anni dalla sua nascita, Microcredito di Solidarietà si è trasformato e rafforzato, divenendo un punto di riferimento per tanti soggetti in difficoltà finanziaria e costituendo una possibilità di finanziamento per piccole aziende in fase di start-up o per sostenere il costo dei corsi di qualificazione professionale per giovani alla ricerca di prima occupazione o per persone che hanno perso il lavoro. Tuttavia – ha aggiunto Marzucchi – il lavoro più importante svolto dalla Società riguarda l’ascolto delle situazioni che vengono rappresentate e i consigli che, disinteressatamente e gratuitamente, vengono forniti a tutti i richiedenti, e questo al di là dell’esito della domanda stessa. E’ un’attività che non appare né può essere quantificata in termini economici, ma rientra in quei “servizi ausiliari di assistenza” da sempre forniti da Microcredito e previsti dalla normativa di settore”.
L’anno appena trascorso conferma la predominanza del microcredito sociale, destinato a promuovere progetti di inclusione sociale e finanziaria, rispetto all’intervento economico per l’avvio o lo sviluppo di iniziative imprenditoriali e per l’inserimento nel mercato del lavoro, compresa la formazione universitaria o professionale: il numero delle erogazioni sociali è stato 140 per complessivi 424.189 euro, mentre quello per microcredito economico 59 per 136.076 euro totali.
Prendendo a riferimento il microcredito sociale, nel 2015 la tipologia più ricorrente di finanziamenti ha riguardato la “ristrutturazione debiti e/o necessità urgenti”, riferita al 45% dei prestiti erogati a conferma del perdurare della crisi. In crescita anche le richieste per “molteplici esigenze” relative in particolare a “necessità abitative” (pagamento canone affitto arretrato e utenze) e “acquisto mezzi di trasporto” (in genere auto usate per esigenze di lavoro), pari al 35% dei prestiti erogati, mentre la restante percentuale è stata concessa per motivi di salute ed esigenze diverse (ripristino liquidità e ricongiungimento familiare), a dimostrazione di come la recessione stia ormai interessando anche categorie di persone che in passato erano esenti da problemi.
Delle erogazioni di microcredito economico, invece, il 16,9% è andato a microimprese, soprattutto piccole aziende operanti nel commercio e nell’artigianato, mentre il restante a finalità di formazione. Tale dato conferma anche il costante aumento delle erogazioni destinate ai giovani under 30 frutto, probabilmente, di due fenomeni congiunti: la finalizzazione dei prestiti a percorsi formativi sia professionali che universitari, nonché la difficoltà per essi di trovare un lavoro stabile, quindi la necessità di specializzarsi.
Il bilancio evidenzia che ormai la gran parte dei prestiti è destinata al comprensorio senese: nel corso del 2015, infatti, la percentuale sul totale erogato è stata del 95,3% (534.265 euro su 560.265 euro), mentre nel 2014 tale quota era dell’89,3% (625.400 euro su 700.494 euro), mentre la maggioranza delle domande sono state raccolte direttamente presso la sede centrale di Siena dal personale distaccato di Banca Mps e dai volontari.
La distribuzione delle richieste per genere mostra il progressivo avvicinamento della forbice fra domande degli uomini e quelle delle donne, in atto nell’ultimo triennio, con una percentuale maggiore di soggetti femminili nel settore delle microimprese. Anche nel corso del 2015 è stato confermato il trend, presente ormai ininterrottamente dal 2009, della predominanza delle richieste degli italiani rispetto a quelle degli stranieri (circa il 40% in più), ad ulteriore dimostrazione della persistenza della crisi nelle nostre zone di riferimento e della maggiore difficoltà da parte dei nostri connazionali a reagire alle difficoltà.
Dal bilancio emerge, inoltre, un’inversione di tendenza del taglio medio dei prestiti, pari a circa 2.800 euro, in diminuzione rispetto al passato, segno di una sempre maggiore prudenza, data anche la difficoltà del periodo.
E’ infine opportuno sottolineare che l’anno appena trascorso è stato caratterizzato da un’importante novità relativa al contesto normativo esterno: a gennaio 2016 l’Assemblea Ordinaria dei soci ha infatti deliberato all’unanimità l’iscrizione della Società al nuovo elenco degli operatori del microcredito ex art. 111 TUB.
Grazie al supporto dato dai volontari (quasi tutti ex dipendenti bancari in pensione), dai consiglieri di amministrazione e dai sindaci revisori (che operano tutti gratuitamente), nonché dal principale azionista, Banca Mps, che mette a disposizione locali, supporti tecnici e personale distaccato, Microcredito di Solidarietà è riuscito anche quest’anno a portare un aiuto concreto alla comunità locale, mantenendo comunque un tasso fisso particolarmente basso, la gratuità delle istruttorie e una spiccata sensibilità nella valutazione delle necessità di rientro delle situazioni di maggior disagio sociale.