di Alessandra Siotto
SIENA. Cambia il panorama urbanistico della città: al posto del cinema Fiamma nascerà un piccolo supermercato Conad, mentre il Moderno verrà sostituito da abitazioni. Questi sono stati i temi del primo appuntamento di Casa della Città, il luogo d’incontro e partecipazione istituito dal comune per dialogare con i cittadini in merito al Piano Regolatore.
Oggi pomeriggio (19 maggio) in via di Città sono stati presentati i progetti per le nuove destinazioni dei due cinema senesi, che sono state regolamentate da due varianti al Piano Regolatore, adottate dal Comune il 9 aprile scorso. L’architetto Augusto Mazzini ha illustrato il progetto di ristrutturazione del Fiamma, spiegando che “si tratta di un intervento di modesta entità e si dovrà puntare sulla qualità dei dettagli, data la vicinanza con dei reperti storici, come la grotta di Samoreci”.
Secondo quanto previsto dalla variante, la superficie adibita alla vendita non potrà superare i 250 metri quadrati e al’interno dell’edificio verranno realizzati due piani: quello inferiore sarà dedicato quasi certamente ad un supermercato Conad, mentre a quello superiore sorgeranno almeno due locali, che potranno essere adibiti ad attività commerciali o destinati ad associazioni. Mazzini ha spiegato che “entro un anno dovrebbero iniziare i lavori di ridestinazione del Fiamma”.
L’architetto Andrea Milani ha poi descritto il progetto di ristrutturazione per il Moderno spiegando che “la priorità sarà data alla residenza e almeno il 60 per cento dei volumi dell’edificio sarà destinato ad abitazione, mentre il restante 40 per cento sarà destinato ad attività commerciali o direzionali”.
L’edificio sarà composto da 4 piani, collegati da scale e da un ascensore, in cui sorgeranno dai 7 ai 9 appartamenti di circa 87-90 metri quadrati ciascuno. Ma la vera particolarità della costruzione sarà il recupero della vecchia lanterna situata nella parte centrale del tetto, che renderà l’edificio unico e all’avanguardia. Per quanto riguarda i tempi Milani ha affermato: “entro un anno saremo in grado di avere i progetti e potremo iniziare i lavori, forse basteranno due anni e mezzo per concludere”.